Corridoi universitari per gli studenti di Gaza

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I primi segni positivi del fragile cessate il fuoco imposto dagli accordi di Sharm al Sheik si vedono anche in Italia. Finora sono arrivati 39 studenti universitari dei 150 gazawi che si erano aggiudicati le borse di studio messe a disposizione dei 41 atenei che hanno partecipato al progetto. Il tutto è stato reso possibile grazie ai Ministeri degli affari esteri e dell’Università, nonché al lavorio dei nostri servizi segreti che hanno provveduto a favorire i vari passaggi da Gaza verso il varco di Herem Shalom e poi da Hamman in Giordania fino in Italia.

Oltre all’alloggio e a beni di prima necessità, i giovani che sono arrivati con quelli che sono stati battezzati come “corridoi universitari”, presentano tutti una condizione psicologica di stress al punto che è necessario vengano assistiti da psicologi. Le prime esperienze raccontano dell’abbraccio di solidarietà che le studentesse e gli studenti palestinesi hanno ricevuto dai propri colleghi italiani che li stanno accompagnando in questa nuova condizione.

Le loro preoccupazioni sono per i familiari che hanno lasciato in una situazione di grave precarietà e per la tenuta degli accordi. Un fattore che sembra accomunarli tutti è che vogliono formarsi per rientrare a Gaza e mettere a disposizione della propria comunità le competenze acquisite per la crescita e il riscatto del popolo di Palestina.

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