Cristo sorgente dell’efficacia della Chiesa

Ordinazione sacerdotale di don Roberto Crisogianni nel giorno della festa del santo martire Gregorio. Le parole dell'Arcivescovo

Venerdì 30 gennaio, festa del santo martire Gregorio presbitero spoletino, tanti fedeli si sono radunati nella basilica a lui dedicata per celebrare l’eucaristia, nella quale l’Arcivescovo ha ordinato presbitero il diacono Roberto Crisogianni. Un folto gruppo di sacerdoti e religiosi dell’arcidiocesi, con i fedeli delle parrocchie del Sacro Cuore in Spoleto e di San Giacomo, dove don Roberto ha operato e dove svolge attualmente il proprio ministero, si sono radunati attorno all’altare per celebrare i divini misteri. Nell’omelia mons. Fontana ha ricordato lo zelo apostolico del presbitero Gregorio e la fedeltà al ministero, perseguitato da chi avrebbe voluto una Chiesa estranea alla vita della città. San Gregorio è misura e immagine del sacerdozio della nostra Chiesa diocesana, ‘misura che la Chiesa chiede a ciascuno di noi’, così ha proseguito il presule. ‘Il presbiterio è un soggetto collettivo, al quale apparteniamo tutti noi, e non una categoria o un’aggregazione umana della quale ciascuno può scegliere se fare parte o meno. Ci è chiesto di dare il proprio contributo al presbiterio favorendone l’unità. È come dire che la comunione con Cristo passa attraverso la comunione orizzontale tra noi. Nel giorno della festa del martire Gregorio – ha proseguito mons. Fontana – il presbiterio accoglie il novello sacerdote don Roberto, che da stasera diventa spoletino. Nella preghiera e nel gesto dell’imposizione delle mani sul suo capo, passa il tesoro della Chiesa; Cristo risorto è la sorgente ultima ed efficace del nostro ministero’. L’Arcivescovo ha esortato l’ordinando dicendogli che non abbiamo da offrirgli né privilegi, né vita comoda. ‘Non dobbiamo avere altro vanto se no quello di portare al Signore quanti più riusciremo ad incontrare – ha sottolineato il presule. – La carità per i presbiteri non è un elemento opzionale, ma l’esercizio del ministero degli apostoli’. Citando san Paolo (‘Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo ma Cristo vive in me’) mons. Fontana ha esortato don Roberto a spendere le risorse che la provvidenza ha posto nel suo zaino; a sentirsi, nell’obbedienza, parte di questa Chiesa spoletana-nursina, umbro, uno di noi. La celebrazione è stata accompagnata dalla Cappella musicale del duomo di Spoleto e, dopo un momento di convivialità, abbiamo fraternamente fatto gli auguri al novello sacerdote.

AUTORE: Don Stefano Sivilla