Da casa dei garzoni a moderno ricovero

Inaugurati i nuovi edifici ammodernati dell’istituto Veralli Cortesi di Todi

Sabato 8 ottobre alle ore 10 è avvenuta l’inaugurazione dei nuovi edifici cha hanno ampliato e modernizzato l’istituto Veralli Cortesi. Lo storico edificio all’inizio era un convento di monache, in seguito il vescovo Angelo Cesi vi trasferì i frati Cappuccini. Per questo l’Istituto è chiamato “i cappuccini”. Nel 1860 con i decreti Pepoli sulla soppressione degli enti ecclesiastici, il convento passò alla Congregazione di carità del Comune di Todi. La famiglia Cortesi faceva parte del cosiddetto Generone Romano, commercianti e gentiluomini pontifici. I Cortesi avevano molto denaro da investire e incominciarono ad acquistare proprietà di nobili bisognosi di denaro o poste all’asta dai Comuni. Nel 1884 acquistò l’ex convento di Cappuccini, trasformandolo in residenza. La vera sorpresa fu quando Angelo Cortesi, ormai unico sopravvissuto della famiglia ed erede di un ingente patrimonio, nominò il Comune di Todi quale erede universale dei suoi beni. Il 10 febbraio 1917 Angelo moriva; il testamento, redatto il 23 giugno del 1902, esprimeva la volontà del Cortesi di nominare erede universale il Comune di Todi con l’obbligo di impiegare tutte le rendite per un ricovero destinato agli inabili al lavoro del territorio tuderte. Il Cortesi, rimasto “papalino”, in quel frangente non poteva lasciare erede un Ordine o una congregazione religiosa, ma il Consiglio comunale di Todi era a maggioranza “cattolica”, e centrale era la figura di Giuseppe Bianchini, cattolico militante tanto da divenire anche vicepresidente dell’Azione cattolica italiana. Angelo aveva visto le misere condizioni dei poveri vecchi, soprattutto garzoni, che in tarda età erano costretti alla mendicità, e volle lasciare a loro la sua fortuna. Nel 1918 il Comune creò l’ente e si trasformò la villa di Cappuccini in ricovero, si chiamarono le Figlie della Carità a guidare la casa, e furono accolti i primi 45 “poveri vecchi”. I tempi mutano ed anche le tipologie degli anziani, così con un grande sforzo economico è stata adeguata la struttura alle nuove situazioni dei ricoverati, che nella maggioranza assoluta non sono più autosufficienti. Molte le autorità intervenute all’inaugurazione, accolte dal presidente dell’ente Ezzelino Mallozzi, il sindaco Ruggiano, la presidente della regione Umbria Marini. Nei loro interventi tutti hanno rilevato l’importanza di questa struttura che accoglie 64 anziani affetti da molte e gravi patologie; con questa sistemazione l’istituto Veralli Cortesi è tra le prime sedici case presenti in Umbria che abbiano particolari caratteristiche. Infine il cappellano della casa don Alceste Corboli ha benedetto il nuovo complesso, leggendo all’inizio una commovente lettera scritta da una ricoverata.

AUTORE: Don Marcello Cruciani