Da Perugia al Vaticano

L’Università per Stranieri conferisce la laurea honoris causa a mons. Georg Gaenswein

A distanza di circa venti anni, dopo il periodo di studio della lingua italiana trascorso a Perugia all’Università per Stranieri (in due fasi: alla fine degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90), è ritornato nella nostra città, accolto con grande entusiasmo, Georg Gaenswein, che nel 2005 è stato scelto da Benedetto XVI come suo segretario particolare. L’aula magna dell’Università era gremita di autorità, delle massime istituzioni regionali e cittadine, di cittadini, professori e studenti. Erano presenti anche i vescovi umbri: l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, il presidente della Conferenza episcopale umbra Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, Giovanni Scanavino di Orvieto – Todi, Domenico Sorrentino di Assisi, Giuseppe Chiaretti emerito di Perugia e il nunzio in Italia mons. Giuseppe Bertello. Mons. Gaenswein ha 55 anni, ed è conosciuto in tutto il mondo perché segue il Papa in ogni atto e movimento come la sua ombra, spiccando per la sua figura alta e prestante. Di lui non è conosciuta la storia come uomo, studioso e sacerdote. Di tutto ciò ha parlato il pro-rettore, promotore della laurea, prof. Marco Impagliazzo, nell’ampia presentazione che ne ha fatto, dalla quale risulta che la laurea in “Sistemi di comunicazione nelle relazioni internazionale” è da mons. Georg ben meritata. Originario di un villaggio del Baden in Germania, da una famiglia semplice ed operosa, ha dovuto lavorare da giovane fino a che non ha intrapreso studi di filosofia e teologia, divenendo sacerdote nel 1984 e iniziando un’intensa attività pastorale e di studio. Si è laureato in Diritto canonico, e nel 1995 la sua vita ha avuto una svolta, diventando professore e uomo di Curia. Nella sua attività ha avuto un particolare bisogno della lingua italiana che ha appreso, appunto, a Perugia. A questa città egli ha confessato di sentirsi molto legato, perché qui ha appreso non solo la lingua e la cultura italiana, ma anche lo spirito e la mentalità; perché a Perugia ha incontrato molte persone, ha partecipato a pellegrinaggi, gite di interesse artistico, ha seguito lezioni di teatro e di musica ed ha conosciuto anche i ristoranti e la vita quotidiana degli italiani. Insomma, un bagno di italianità che gli è rimasto tuttora e gli è indispensabile per il suo attuale lavoro accanto al Papa. L’Università e la città non potevano aspettarsi un elogio così sincero, ripetuto ai molti giornalisti in conferenza stampa. Quando gli si è chiesto se non avesse notato anche qualche difetto negli italiani, non ha esitato, con franchezza, a dire che “c’è tanta burocrazia ostativa”, che impedisce e rallenta le cose da fare; un altro difetto è la “litigiosità per piccole cose”. Ha inoltre aggiunto che le radici del nostro Paese sono salde, ma c’è in giro della polvere da togliere. Ciò nonostante il suo amore per l’Italia è indiscusso e lo ha dimostrato nella scelta della lectio doctoralis sul Concordato tra Italia e S. Sede. Gli è stato chiesto perché avesse scelto tale argomento, piuttosto tecnico e difficile per il largo pubblico della Stranieri. Ha risposto che è un tema attuale, importante delicato… “e perché mi piace”. Lo ha trattato in cinque punti, mettendo in evidenza la diversità essenziale tra il Concordato del 1929 e quello del 1984. Il primo, nel periodo fascista, tendeva a delimitare le rispettive competenze della Chiesa e dello Stato e tutelare la libertà della Chiesa. Gli Accordi del 1984, invece, in democrazia, tendevano a tutelare la libertà di tutti i cittadini anche in ambito religioso ed eliminare alcune restrizioni di diritti per ragioni ecclesiastiche. Era ed è tuttora volto anche a favorire la collaborazione tra Stato e Chiesa per il maggior bene della società. Ha trattato anche brevemente alla situazione della città di Roma, per la quale ha proposto uno statuto speciale, in quanto in essa si svolgono manifestazioni a carattere mondiale che sono insolite e impossibili da gestire con le normali leggi e risorse di cui sono dotati i Comuni. Ha fatto l’esempio del Giubileo 2000, che ha fatto confluire ogni giorno milioni di pellegrini da tutto il mondo, e i funerali di Giovanni Paolo II. Eventi eccezionali che si ripetono spesso per la presenza a Roma della Sede apostolica. È seguita l’investitura, con il cerimoniale medievale tradotto in italiano. È stata la parte più spettacolare e applaudita dal folto pubblico, specialmente dalla presenza di giovani stranieri.

AUTORE: E. B.