Dall’adorazione la compassione

DIOCESI. Ritiro dei ministri straordinari dell'eucaristia a Roccaporena di Cascia

Nei giorni 15-17 febbraio 50 ministri straordinari dell’eucaristia dell’arcidiocesi si sono ritrovati a Roccaporena di Cascia per un ritiro, in coincidenza con la festa del beato Simone Fidati, loro protettore. È stato davvero un momento di gioia e di vera comunione ritrovare gli amici, scambiare esperienze e in particolare pregare insieme. Il relatore, l’agostiniano padre Pierluigi Sodani, ha cercato di dare una chiave di lettura della Spe salvi, definendo i partecipanti ‘ministri della speranza’. Essi hanno la missione di andare dove più vacilla la speranza, presso i malati, nelle famiglie provate dal dolore, a portare conforto e consolazione. Infatti, in ogni atto dove opera l’amore, noi portiamo speranza. Il momento più alto di comunione è stato certamente la solenne concelebrazione nella basilica di Santa Rita, presieduta dall’Arcivescovo. Il presule nell’omelia, molto pertinente ed efficace, ha esortato i ministri straordinari dell’eucaristia ad essere il segno della presenza del Signore in mezzo ai fratelli, ad evangelizzare, come il beato Simone Fidati, prima con l’esempio e poi con la parola. Il Signore vuole ancora fare meraviglie in mezzo a noi, attraverso noi. Tocca a noi far rifiorire la preghiera, la fede e la speranza. Mons. Fontana ha concluso: ‘Dall’adorazione scaturisce la compassione per i fratelli, in particolare per i più deboli. Il beato Simone Fidati ci indica la strada da percorrere per avvicinarci al Signore’. Ottima è stata l’accoglienza da parte di mons. Dino Pallucchi, rettore dell’Opera di santa Rita a Roccaporena, che ha celebrato con i ministri l’eucaristia domenica 17 febbraio a chiusura della bella esperienza di Chiesa. I ministri straordinari nella nostra diocesi sono affidati alla protezione del beato Simone Fidati. Nato a Cascia intorno al 1280-1290, entrò giovane nell’Ordine agostiniano. Si dedicò all’inizio, con grande impegno, alle scienze naturali, fisica e chimica; poi, consigliato da una saggia persona, cambiò indirizzo e si dedicò alla scienza della ‘grazia’. Fu grande predicatore e uno dei migliori maestri di vita spirituale del suo tempo in Italia. Assertore della semplicità e dell’evangelica abnegazione, cercò di sfuggire cariche, titoli e prelature. Il filo conduttore della sua vita fu di formare Cristo in tutti. Morì a Firenze il 2 febbraio 1348.

AUTORE: Suor Antonella Marioli