Dialogo e conoscenza reciproca nel rispetto della propria identità

Centro Santo Spirito / Tavola rotonda su "Dialogo interculturale e interreligioso

“Dialogo interculturale e interreligioso”: è stato questo il tema di una interessante tavola rotonda svoltasi presso il “Centro servizi Santo Spirito”, per iniziativa dell’Istituto statale d’arte che ha chiesto contributi e proposte all’assessore regionale Gianfranco Maddoli, al sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, all’assessore provinciale Silvano Ricci, a mons. Elio Bromuri, responsabile del centro ecumenico universitario e direttore del nostro settimanale, ad Abdel Quader, responsabile del Centro islamico di Perugia. I lavori, introdotti da Giovanni Meli dirigente scolastico dell’Istituto d’Arte, con una relazione conclusasi con una splendida riflessione di sant’Agostino sulla bellezza, sono stati di straordinario interesse ed hanno contribuito a fornire un quadro di conoscenze e di riflessioni, utili “chiavi di lettura” del momento delicatissimo nel quale è precipitato il mondo intero all’indomani del drammatico e tragico attentato alle “Torri Gemelle” di New York. Lo sforzo comune, seppur da angolature diverse, è stato quello di fornire elementi cui fare riferimento per superare gli steccati che, per una visione superficiale, dividono il mondo nel nome di una superiorità che non esiste, perché ciascun popolo ha un patrimonio prezioso di storia e di cultura. Non a caso, concludendo un contributo quanto mai articolato, l’assessore regionale Maddoli ha sollecitato la ricerca di occasioni per un confronto positivo con punti di riferimento comuni nella dignità dell’uomo e della donna oltre che nel rifiuto di qualsiasi violenza. Un cammino lungo che deve muovere dal rispetto delle diversità, dalla conoscenza della propria e della altrui storia, della definizione di obiettivi comuni. Il sindaco Goracci, muovendo dalla sua posizione privilegiata, ha fatto riferimento ad una integrazione che stenta a farsi strada a livello politico, mentre nella quotidianità ha compiuto passi in avanti significativi. Ha indicato come elemento negativo la disuguaglianza esistente nel mondo dove i “passi in avanti” riguardano soltanto una minoranza, con una differenza troppo marcata rispetto a chi vive ancora situazioni di gravissimo disagio. Approfondito ed articolato l’intervento di mons. Bromuri secondo il quale la “religione ritornata oggi sulla scena è soltanto strumento di identità di un popolo che non ha trovato altri elementi di coagulo”, mentre la “religione è fatta per regolare i rapporti tra gli uomini e tra l’uomo e Dio. Se ciò non avviene, è motivo di contrasto”. Mons. Bromuri ha fatto riferimento agli sforzi che dal Concilio Vaticano II ad oggi si stanno facendo per trovare elementi di convergenza, un dialogo che procede lentamente e che potrebbe trovare un luogo di accelerazione proprio in Umbria dopo il recente annuncio del Papa che ha convocato in Assisi i rappresentanti delle varie religioni. Punti di convergenza che si stanno cercando anche con l’Islam, che si sente sottostimato rispetto al ruolo svolto; la strada da percorrere è quella del dialogo, della conoscenza reciproca pur difendendo la propria identità. Di dialogo, di comprensione, di rispetto ha parlato Abdel Quader secondo il quale l’Islam sconta in Occidente una posizione di diffidenza. “L’Occidente non ci capisce – ha detto Quader; tutti parlano degli aspetti negativi, non delle grandi cose fatte. L’Islam non è venuto per cancellare le altre religioni, ma a perfezionare e correggere chi ha voluto deviare dalla retta strada”. Anche in questo caso dialogo e comprensione le strade privilegiate per superare diffidenze e divisioni. Un pomeriggio intenso, peccato una presenza numericamente inferiore all’importanza del tema.

AUTORE: G.B.