Don Daniele, un nuovo sacerdote tra noi!

Da poliziotto di frontiera a pastore di anime

La Parrocchia di Bastia Umbra ha un nuovo sacerdote: don Daniele Ambrosini. È stato presentato a tutta la comunit’ domenica 7 ottobre durante la Messa delle 11.00. Subito gli abbiamo proposto un’intervista alla quale don Daniele ha collaborato con disponibilit’ e franchezza.In quale momento della tua vita hai sentito la chiamata del Signore? “A 23 anni, durante il servizio di leva al passo del Brennero (Bz), dove prestavo servizio nella Polizia di frontiera. Stavo collezionando varie soddisfazioni nel mio lavoro a difesa dei deboli quando, a un certo punto, mi sono accorto che la filantropia non era certo la molla della mia vita. Non contaminandomi con il casin’ e la casa di tolleranza della vicina Innsbruck e, anzi, vedendo gli effetti deleteri di quella citt’ sui miei colleghi, mi sono ritirato nel tempo libero sulle montagne a pregare. L? ho scoperto che dovevo intraprendere un lungo viaggio verso Dio”. Dal momento in cui hai deciso di seguire Ges’ per prepararti a diventare sacerdote, sono cambiate diverse cose nella tua vita? “Da quando, il 24 novembre 1989, sono partito in treno da Bolzano salutando i miei familiari, me ne sono successe di tutti i colori incontrando ogni anno sia il grano che la zizzania. L’incontro provvidenziale nel 1995 con don Luciano Avenati e con i fedeli di Petrignano hanno rappresentato per me e per la diocesi di Assisi una grande svolta: io sono diventato il primo allievo di una magnifica scuola e la diocesi ha finalmente avuto una casa propedeutica al seminario per valutare le vocazioni adulte. Per curiosit’ ricordo che tale scuola Å  stata frequentata anche da un corrispondente de La Voce oggi seminarista: Francesco Mariucci. Dopo il soggiorno nella parrocchia di don Luciano, visto che avevo terminato privatamente gli studi teologici di base, nel 1997 il vescovo Sergio Goretti mi ha inviato nel prestigioso Seminario romano per concludere la formazione. L? tuttavia mi Å  mancata quella marcia in pi’ che aveva il propedeutico: un popolo di Dio interattivo con i responsabili del discernimento vocazionale”. In seminario hai avuto dei momenti di crisi? “In quasi 12 anni di cammino il Signore mi ha provato col fuoco come si raffina l’argento nel crogiolo. A volte rimango stupito quando, nella Chiesa, alcune autorit’ spianano la strada, quando non l’accorciano, a chi non solo non Å  idoneo al sacerdozio, ma Å  addirittura chiaramente destinato a nuocere al popolo di Dio. Purtroppo da quest’ultimo pericolo nessuno Å  al riparo, non per niente san Francesco rispondeva a chi lo proclamava santo: ‘Posso avere ancora figli e figlie!'”. Ora tu, don Daniele, sei sacerdote a Bastia; prima d’ora avevi mai avuto dei contatti con questa parrocchia? “Solo rarissime volte con la simpatica segretaria Rosanna per recapitare qualche plico. Spero che l’esser diventato sacerdote proprio il giorno del vostro patrono san Michele arcangelo sia di buon auspicio per un santo cammino insieme”. Come sei stato accolto a Bastia e di che cosa ti occuperai in parrocchia? “Don Francesco Fongo e tutta la comunit’ m’hanno messo subito a mio agio. Ringrazio sin d’ora chi mi ha dato e chi mi dar’ suggerimenti per migliorare il mio servizio pratico e ministeriale. A quest’ultimo tengo in particolare: ho ricevuto il dono del sacerdozio per collegare i fedeli a Dio attraverso i sacramenti e non vorrei che troppi impegni collaterali riducano questa missione. Tra gli incarichi ricevuti dovr’ seguire le ‘nuove leve’, gli scout e i lettori”.

AUTORE: Ombretta Sonno