Don Fongo: scelte innovative attendono il nuovo Consiglio pastorale

Spazio ai giovani (adulti)

Si sono concluse le elezioni zonali del nuovo Consiglio pastorale parrocchiale del quale fanno parte 7 referenti di zona, 14 rappresentanti dei vari settori pastorali e delle diverse entità ecclesiali, 4 sacerdoti, e vanno individuandosi anche i rappresentanti dei singoli gruppi ecclesiali. Ne parliamo con il parroco di Bastia Umbra, don Francesco Fongo. Quale responsabilità è affidata ai 25 parrocchiani che costituiranno il Consiglio? ‘Si tratta di gestire la formazione umana, sociale e spirituale della Comunità parrocchiale. Per questo è stato necessario che tutta la comunità esprimesse con sapienza e discernimento i propri rappresentanti con i quali mantenere un contatto costante al fine di collaborare per la costruzione del bene comune. Bisogna riconoscere che la gente, poco abituata alla democrazia, non ha saputo accogliere numerosa l’invito a partecipare alle elezioni; tuttavia in ogni zona si sono candidate più persone di buona volontà. È stata inoltre rispettata l’indicazione pastorale di prediligere membri di età compresa tra i 20 e i 40 anni, così da operare nell’ottica di un ‘giovanile rinnovamento’: pur camminando nel solco di una tradizione millenaria, la nostra Chiesa intende accogliere e rinnovare ai giovani l’invito loro rivolto dal Papa ad esser ‘sentinelle del mattino’ in questa aurora del nuovo millennio. È questa una scelta che si apre alla speranza e alla fiducia’. Quale ruolo avranno i referenti di zona? ‘Sull’esempio delle Ceb (Comunità ecclesiali di base) è auspicabile che ciascun rappresentante zonale diventi l’animatore della realtà in cui è inserito, il perno intorno al quale giri il meccanismo ecclesiale della zona. D’altro canto la parrocchia è chiamata a ‘scelte innovative’ quali una vera integrazione con i tanti stranieri (1500 circa) presenti nella nostra città. Un’altra importante ‘sfida’ da affrontare è rappresentata da un confronto serio con la cultura del mondo di oggi nelle sue varie espressioni. Attualmente il centro culturale parrocchiale vede come suoi cardini la realtà di Casa Chiara, la redazione della pagina locale de La Voce e il Centro San Michele. Occorre promuovere le potenzialità e lasciar spazio alla ricchezza dei nostri giovani, troppo spesso abbandonati alla propria emotività e a un sentimentalismo che rapidamente si accende e altrettanto velocemente si dissolve. È importante valorizzare la formazione dei nostri studenti; una proposta pratica potrebbe consistere nell’invitare i neo-dottori a presentare alla comunità il frutto delle ricerche svolte nell’ambito della tesi di laurea. Si sta costituendo un gruppo di promozione culturale che ha proprio il compito di ideare e organizzare eventi parrocchiali; invito i giovani interessati a prendere contatto direttamente con me’. Tra le ‘sfide’ occorre citare anche la nuova parrocchia di San Marco Evangelista, non credi? ‘Certamente. L’Amministrazione comunale ha già approvato un progetto di massima riguardante l’utilizzo degli spazi; questo prevede anche la realizzazione di varie opere di tipo sociale, gestite da diversi enti e associazioni, oltre che una nuova scuola. E’ già in costruzione, ad esempio, la sede del rione Sant’Angelo. Auspico che la moderna chiesa venga realizzata coi materiali della nostra terra, inserendosi così armoniosamente nel contesto. Occorre che venga progettata tenendo conto del valore teologico che essa assume oltre che delle esigenze del suo uso funzionale. Il nuovo edificio dovrà sorgere nel rispetto del misticismo umbro. È proponibile un vero e proprio concorso di idee’.

AUTORE: Elena Lovascio