Don Nicola: prete novello

L'ordinazione sacerdotale in cattedrale tra gli amici e i fedeli delle 'sue parrocchie'

Nel giorno in cui la Chiesa fa memoria dei Magi venuti a Betlemme a portare doni al Dio Bambino, la diocesi perugino-pievese ha accolto il dono di un nuovo presbitero, il 148’di questa Chiesa locale. Nella cattedrale di Perugia, il 6 gennaio, don Nicola Allevi, 39 anni, della parrocchia di San Barnaba, è stato ordinato prete dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti. Un ‘bel dono’, lo ha definito mons. Chiaretti durante l’omelia. ‘Lo donano al servizio di Dio e della Chiesa prima di tutto Gesù stesso e il suo Spirito d’Amore; poi i genitori ‘ ha proseguito il Vescovo ‘ che non fanno calcoli umani sul figlio, e diciamo loro grazie; quindi la sua comunità parrocchiale, nella quale Nicola ha maturato il progetto’. In un certo senso ‘è la Chiesa perugina che gratifica se stessa con questo atteso regalo natalizio’. Alla celebrazione erano presenti sia il parroco di Santa Maria di Colle don Pietro Ortica, parrocchia ‘ufficiale’ di Nicola, sia il parroco di San Barnaba, don Nello Palloni, comunità dove Nicola ha vissuto il suo percorso dal momento della chiamata alla fede, accolta grazie anche alla Comunità Magnificat del Rinnovamento nello Spirito, fino a tutto il periodo di formazione al Seminario regionale di Assisi. E c’erano anche numerosi altri sacerdoti: dai formatori di Nicola, agli amici di studi, anche stranieri. Ma soprattutto erano tanti i fedeli, in particolare quelli delle parrocchie dove ora Nicola presta servizio; ben tre: San Martino in Campo, San Martino in Colle e Sant’Andrea d’Agliano. Fedeli tra i quali Nicola ha da subito suscitato grande simpatia e affetto: ‘È entrato nel cuore di tutti’, ha dichiarato una signora di San Martino in Colle. Affetto dimostrato da Nicola stesso il quale, al momento dei ringraziamenti al termine della celebrazione – dove non ha voluto dimenticare nessuno – ha ricordato con commozione anche il sagrestano di San Martino in Colle, Martino, scomparso di recente, che aveva accolto Nicola quasi come un figlio. Nella sua omelia il Vescovo ha voluto ricordare a Nicola i vari ‘sì, lo voglio’ che di lì a poco avrebbe proclamato davanti a tutta l’assemblea. ‘Settenario di domande impegnative ‘ le ha definite mons. Chiaretti ‘ che dicono chi è e cosa deve fare il prete’: un padre nella fede, un ministro della Parola annunciata, proclamata e vissuta. Un ministro dell’Eucaristia e della Riconciliazione; ‘un uomo fatto preghiera’ e, cosa più importante e impegnativa, ‘un uomo conformato a Cristo, vittima e offerta fatta al Padre’. E Nicola è consapevole della sua povertà, delle responsabilità alle quali dovrà far fronte: ‘mi accorgo, ancora oggi, della sproporzione che c’è tra quello che noi possiamo immaginare e il mistero che Dio realizza nella vita di una persona ‘ ha dichiarato alla vigilia della sua ordinazione -. Certo, avverto tutta la responsabilità di questo ministero, consapevole che il Signore vuol comunicare la sua salvezza e il suo amore anche attraverso la mia persona’. Durante la celebrazione, animata dalla corale dei giovani del Rinnovamento nello Spirito della città, sono state raccolte offerte da devolvere ai popoli del Sud-Est asiatico.

AUTORE: Francesca Acito