Don Posta, Giusto tra le nazioni

Durante la Seconda guerra mondiale aiutò 30 ebrei a salvarsi. Lo Stato di Israele riconosce ufficialmente i meriti del sacerdote che aiutò durante la II Guerra mondiale

La notizia che è stato finalmente concesso il titolo di “Giusto fra le nazioni” alla memoria di don Ottavio Posta, che fu per 47 anni il parroco di isola Maggiore, riempie di gioia la diocesi di Perugia-Città della Pieve e onora tutto il clero umbro. Fanno festa anche la comunità di Isola e la parrocchia di Passignano. Se la vicenda è giunta in porto ed ha avuto questo felice esito il merito va certamente a Gianfranco Cialini, che si è adoperato per rimettere in piedi la storia attraverso documenti e testimonianze. La diocesi perugina ha ricostruito la storia in un opuscolo pubblicato nel 2007, che riporta una presentazione dell’arcivescovo, ora emerito, Giuseppe Chiaretti che ha firmato la richiesta ufficiale per il riconoscimento di don Posta a Giusto tra le nazioni nel 2006, rivolta all’incaricato dell’Alta Corte d’Israele, Ben Horin Nathan, già ambasciatore presso la Santa Sede, che avviò dettagliate ricerche in merito. Il testimone ancora in vita, uno dei 15 pescatori che condussero l’operazione, è Agostino Piazzesi. La vicenda, non a tutti nota, è avvenuta la notte tra il 19 e il 20 giugno 1944, quando i 15 pescatori compirono la traversata con cinque barche per condurre questi 30 ebrei, internati al castello Guglielmi, fino la sponda di Sant’Arcangelo già in mano alle truppe alleate. Tutta l’operazione fu pensata e organizzata dal parroco.Chi ha conosciuto don Posta non si stupisce di quest’opera, compiuta ben consapevole dei rischi (non ultimo quello della morte) ai quali andava incontro assieme ai pescatori: egli della carità cristiana aveva fatto la sua bandiera. Visse povero tra i poveri, distribuendo a tutti, fino a privarsene per se stesso, di quanto la Provvidenza gli faceva capitare tra le mani. Questo alto riconoscimento di Giusto tra le nazioni, unito alla medaglia d’oro al merito civile, che gli fu attribuita alla memoria dal Presidente della Repubblica il 18 gennaio 2006, rende giustizia alla figura dell’indimenticato pievano che, come è scritto nell’ epigrafe tombale: “Per 47 anni divise le gioie e i dolori dei suoi parrocchiani”. Il suo nome sarà inserito tra quelli dei Giusti nel mausoleo dello Yad Vashem di Gerusalemme, insieme ad atri sacerdoti umbri quali don Federico Vincenti di Perugia, don Aldo Brunacci di Assisi e mons. Giulio Cii di Città di Castello, Al pescatore Piazzesi il 2 giugno il Prefetto di Perugia ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.

AUTORE: Umberto Benini