Edifici pubblici costruiti a prova di terremoto con gli isolatori sismici

La sperimentazione è in corso a Riosecco di Città di Castello

Dal Giappone le abitazioni con isolatori antisismici approdano in Umbria, a Riosecco di Città di Castello. Con questi particolari strumenti di gomma vengono ridotti drasticamente i danni del sisma. Lo Ierp (l’Istituto per l’edilizia residenziale pubblica) di Perugia ha scelto questa tecnica per la realizzazione di un edificio nell’area tifernate, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale. “E’ la prima volta in Italia che l’edilizia pubblica utilizza questo particolare metodo antisismico”, ha osservato Gaetano Lavorgna, commissario straordinario dell’Ierp perugino. I lavori sono già partiti e, tra più di un anno, saranno creati 32 appartamenti ed alcuni spazi commerciali. In pratica, con l’isolamento sismico si può tutelare una costruzione dall’effetto del terremoto riducendo l’intensità delle azioni trasmesse dal terreno all’edificio. Bisogna precisare che l’utilizzo è praticamente riservato solo alle nuove abitazioni visto che sarebbe difficilmente estendibile agli altri edifici, soprattutto per i costi. Il complesso residenziale in questione, di 11.800 metri cubi, è formato da 3 fabbricati – uno centrale a pianta rettangolare a 3 piani (a piano terra con destinazione commerciale mentre gli altri sono per la residenza) e da due torri laterali con 4 piani riservati alle abitazioni. I tre fabbricati hanno anche un piano interrato dove saranno ricavate cantine per i corpi laterali dell’edificio e garage per la zona centrale. Gli isolatori, 64 in tutto (alti una ventina di centimetri), uno per ogni pilastro, dal costo di due milioni ciascuno, sono costituiti da cuscinetti di appoggio multistrato di gomma e acciaio. L’effetto di dissipazione dell’energia si ottiene con l’impiego di speciali mescole di gomme. Questi dispositivi vengono inseriti tra la fondazione e la struttura dell’edificio al di sotto del piano terra. Con gli isolatori viene posto dunque un filtro all’interno del manufatto che disaccoppia il movimento della sottostruttura, collegato direttamente al terreno, da quello della sovrastruttura. Così si riduce la trasmissione dell’energia cinetica che il sisma trasmette alla zona interrata. E per l’edificio ’emerso’ le accelerazioni sono ridotte con scorrimenti di piano molto piccoli. Gli isolatori funzionano – confrontando le case con le autovetture – come gli ammortizzatori. “Diminuiscono i danni attesi, tutto ciò che si ribalta dentro una costruzione non avviene più. Invece di rendere la struttura più forte si diminuisce l’effetto del terremoto” – ha spiegato l’ing. Alberto Parducci, docente ordinario di tecnica delle costruzioni dell’ateneo perugino. Ora sono stati messi a punto dispositivi che vanno bene per le grandi masse”. Per realizzare l’edificio di Riosecco di Città di Castello saranno necessari circa 5 miliardi, ottenuti con finanziamento regionale. In Umbria la sperimentazione in questo settore, avviata dallo stesso prof. Parducci, era partita da diversi anni ma solo dopo il sisma del ’97 ha ottenuto risposte positive che sono culminate con questo progetto. Se l’utilizzo degli isolatori riduce drasticamente il danno per gli edifici, si registra però un modesto incremento del costo di costruzione. “In Giappone, dopo il terremoto di Kobe, gli isolatori sono stati inseriti in 500 costruzioni in appena 3 anni – ha ricordato l’ing. Angelo Pacchiarotti, direttore dell’ufficio tecnico dello Ierp – ma prima di quel famoso sisma il numero non superava le 100 unità”. Quindi l’utilizzo più ampio del sistema antisismico dovrebbe far diminuire la spesa in prospettiva, non solo degli isolatori ma anche nell’economia generale delle costruzioni, soprattutto per i costi delle fondazioni.

AUTORE: R.C.