Votare col portafoglio

Anna, 53 anni, da quando padre Antonio, che è missionario in Africa, le ha parlato di come vengono prodotti certi cibi ed estratte alcune materie prime, ha iniziato a informarsi su quello che compra e scglie marchi “etici” che garantiscono il rispetto delle persone e del creato …

 

da Laudato si’ nn. 206-208

Acquistare con consapevolezza può essere un potente – quotidiano – strumento per cambiare il modo di utilizzare le risorse e di far lavorare le persone

206. Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale. È ciò che accade quando i movimenti dei consumatori riescono a far sì che si smetta di acquistare certi prodotti e così diventano efficaci per modificare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione. È un fatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità sociale dei consumatori.

«Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico». Per questo oggi «il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi».

207. La Carta della Terra ci chiamava tutti a lasciarci alle spalle una fase di autodistruzione e a cominciare di nuovo, ma non abbiamo ancora sviluppato una coscienza universale che lo renda possibile. Per questo oso proporre nuovamente quella preziosa sfida: «Come mai prima d’ora nella storia, il destino comune ci obbliga a cercare un nuovo inizio […].

Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace, e per la gioiosa celebrazione della vita».

208. E’ sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da sé stessi verso l’altro. Senza di essa non si riconoscono le altre creature nel loro valore proprio, non interessa prendersi cura di qualcosa a vantaggio degli altri, manca la capacità di porsi dei limiti per evitare la sofferenza o il degrado di ciò che ci circonda. L’atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la coscienza isolata e l’autoreferenzialità, è la radice che rende possibile ogni cura per gli altri e per l’ambiente, e fa scaturire la reazione morale di considerare l’impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori di sé.

Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società.

ACQUISTARE IN MODO CONSAPEVOLE

Piccoli gesti quotidiani che possono cambiare la vita. La nostra, ma anche e soprattutto quella di chi è più lontano da noi. Piccoli gesti come per esempio fare la spesa, acquistare prodotti per la casa, per l’igiene personale o anche semplicemente un oggetto di artigianato. Niente di più normale direte voi, eppure è da qui che può partire un processo virtuoso capace di invertire i processi economici.
Si chiama “Acquisto consapevole”, o “Consumo critico”, ovvero un modo di fare acquisti che aiuti veramente chi produce a vivere e metta al bando chi invece produce con pratiche scorrette.

L’acquisto consapevole si può riassumere in una semplice espressione: cambiare abitudini.
Più del prezzo o dell’appetibilità della marca, è importante la conoscenza, perché nel corso degli anni associazioni ed organizzazioni hanno portato alla luce le pratiche scorrette portate alla luce da alcune multinazionali. Fra queste:

•    Lavoro minorile
•    Lavoro sottopagato
•    Contratti di lavoro di brevissima durata
•    Deforestazione  e distruzione di terre coltivabili
•    Utilizzo e diffusione di Ogm
•    Inquinamento di mari e fiumi
•    Finanziamento di guerre

LA RIVOLUZIONE IN UN GESTO
Spesso acquistiamo i beni esposti sugli scaffali dei supermercati senza chiederci quale sia il loro ciclo produttivo, in quali condizioni di lavoro siano stati prodotti e cosa combina nel mondo la multinazionale che li produce. Quasi tutto quello che troviamo sugli scaffali del supermercato è ormai prodotto da una decina di multinazionali e che operano in regime di oligopolio, spesso violando le regole etiche. Le maggiori multinazionali hanno un ruolo molto importante nella globalizzazione ed influenzano di fatto l’economia e la politica delle varie nazioni nelle quali operano, arrivando ad avere disponibilità finanziarie superiori a quelle delle economie dei paesi in via di sviluppo ed è per questo che spesso acquistano le aziende per pochi soldi, licenziano dipendenti, trasferiscono il lavoro dove la manodopera costa meno o dove le regole sul mercato del lavoro sono assai meno rigide o dove addirittura lo sfruttamento dei lavoratori è la prassi.

Senza contare che non sempre la qualità dei prodotti equivale a quella promossa attraverso i massicci investimenti pubblicitari, che spesso finiscono per essere pagati dallo stesso consumatore, aumentando il prezzo di prodotti che in realtà hanno un valore di produzione molto inferiore.   Come consumatori, ma anche e soprattutto come Cattolici, abbiamo un grande potere che è quello di influenzare i loro profitti e quindi i loro comportamenti. Pensate a quanto rivoluzionaria possa essere una sola, semplice azione: scegliere di acquistare o non acquistare una merce può smuovere interessi che pensiamo ci sovrastino e sui quali crediamo di non avere “presa”. E scopriamo che ogni volta che decidiamo cosa e come comprare possiamo veramente cambiare le regole del gioco. A volte può costare di più (non sempre), ma c’è la certezza che i soldi da noi spesi aiuteranno realmente chi ha prodotto ciò che abbiamo acquistato.

 

Economia circolare: per uno sviluppo sostenibile

(di Arpa Umbria)

Titolo: Leonardo Becchetti, il “Voto con il portafoglio” leva per una nuova economia (Perugia, 11 Maggio 2015)

Descrizione: interventi nel corso dell’incontro “Economia circolare un nuovo modello di sviluppo”.

Leonardo Becchetti, docente presso l’Università di Roma – Tor Vergata, nei suoi scritti propone la chiave per superare in modo sostenibile, dal basso, una crisi che è economica, ma soprattutto etica e culturale. Secondo Becchetti, la crisi agisce sui consumi ma simultaneamente anche sull’ambiente, sulla società e quindi sulla felicità degli esseri umani.

Mons. Paolo Giulietti, Economia circolare: un nuovo modello di sviluppo (Perugia, 11 Maggio 2015)

 

Serizi sul commercio equo e solidale

Parlano i produttori: l’impatto del commercio equosolidale sulle loro vite

Perché scegliere il commercio equo e solidale    

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LA GLOBALIZZAZIONE DELLA POVERTÀ: intervista a VANDANA SHIVA, attivista indiana impegnata sui temi del consumo critico e della biodiversità

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DOVE INFORMARSI SULL’ACQUISTO CONSAPEVOLE

L’informazione costante è fondamentale perché il mondo del mercato è in continuo mutamento: ci sono state aziende inserite nella ‘lista nera’ che nel tempo hanno modificato il loro atteggiamento e altre virtuose che invece ora sono passate sotto il controllo di multinazionali che operano scorrettamente. Ci sono organizzazioni ed associazioni che si occupano di informare il consumatore sull’opera delle multinazionali:

MANITESE
È una Onlus che opera in Africa, Asia e America Latina con progetti di cooperazione internazionale per sviluppare insieme alle comunità locali un’economia autonoma e sostenibile. In Italia promuove invece progetti, campi di volontariato e stili di vita improntati alla solidarietà e alla sostenibilità attraverso migliaia di volontari attivi sul territorio (www.manitese.it).

ALTROMERCATO
È la principale associazione dedicate all’acquisto consapevole in Italia, che opera anche attraverso una serie di negozi (www.altromercato.it). Esiste una rete mondiale delle relatà di commercio equo e solidale, la World Fair Trade Organization alla quale aderiscono le italiane Associazione botteghe del mondo, CTM Altromercato Soc. Coop., CTM Agrofair Italy, Equo Garantito, Libero Mondo.

Interessante, inoltre, è il servizio informativo dato dalle associazioni di consumatori, tutte presenti on line con il proprio sito web. Le associazioni inoltre aderiscono al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico che è l’organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori e degli utenti a livello nazionale (Qui il sito del CNCU “tutto consumatori”). (Nel sito istituzionale della Regione Umbria l’elenco delle associazioni iscritte al Registro regionale associazioni dei consumatori e utenti).

PROPOSTE PER METTERE IN PRATICA L’ACQUISTO CONSAPEVOLE

Il commercio equo e solidale
Si tratta di una forma di commercio che tutela il produttore, garantendogli il giusto guadagno e tutelando il suo lavoro ed i suoi diritti, per far crescere aziende sane economicamente nei paesi più sviluppati e allo stesso tempo garantendo ai produttori e ai lavoratori dei paesi in via di sviliuppo un trattamento economico e sociale vantaggioso. Sostanzialmente, si tratta di vendere direttamente al cliente, saltando le catene di intermediari.
Questo consente, oltre che di evitare tutte le pratiche scorrette anche di fornire ai produttori tutta una serie di altre garanzie: spese per la formazione o scuola, cooperazione fra produttori, creazione di un mercato interno dei beni prodotti,  prezzi minimi garantiti che garantiscano vita dignitosa ai produttori e una produzione sostenibile dal punto di vista ambientale, quantitativi minimi garantiti.

Dove acquistare i prodotti del commercio equo e solidale in Umbria?
•    a Perugia: Monimbò, via Bonazzi 41 G
•    a Terni:  Monimbò, Corso Vecchio 120.

Ma oggi il commercio equo e solidale non si trova più soltanto in questo tipo di negozi. Questa linea di prodotti (che non sono soltanto alimentari) si trova sempre più anche nei normali circuiti di distribuzione.

CHI GARANTISCE SULL’ETICITÀ DEI PRODOTTI?
Esiste una organizzazione chiamata Fairtrade Italia che controlla e certifica la qualità di questi prodotti.

Fairtrade Italia

Dove trovare I prodotti certificati Fairtrade

Fairphone, arriva il telefono equo e solidale

www.economyup.it

In Umbria si svolge ogni anno una rassegna dedicata al cioccolato e alle produzioni da esso derivate, rigorosamente equo-solidali: si chiama Altrocioccolato e si svolge a Gubbio e Città di Castello

www.altrocioccolato.it

GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE
Sempre più diffusi nel nostro paese, i GAS sono un’esperienza di consumo critico nata in Italia negli anni ’90, attraverso cui i cittadini si organizzano per acquistare insieme direttamente dai produttori secondo criteri di rispetto per le persone e l’ambiente e preferendo piccoli produttori locali con un progetto legato al territorio.
Un GAS è quindi sostanzialmente “un modo diverso di fare la spesa”, basato essenzialmente su alcuni concetti chiave:  acquistare prodotti etici e biologici per il rispetto dell’ambiente e dell’uomo, per una maggior tutela della salute, per aiutare i produttori locali, per non depauperare il pianeta, per riavvicinarci ai ritmi naturali del pianeta; informare ed informarsi;  limitare il senso di frustrazione e impotenza che deriva dal vivere in una cultura capitalistica. I gruppi di Consumo critico sono sostenuti e promossi anche dalla Regione Umbria.

Vantaggi dell’acquisto tramite GAS:

•    Stagionalità dei prodotti
•    Qualità della produzione
•    Tracciabilità del prodotto
•    Risparmio: l’assenza di intermediari consente una riduzione della spesa del 22,5% (dato Istat)

Il documento che regola i Gas

GASDocumentoBase.PDF

Registro regionale dei Gasp Umbria

www.regione.umbria.it

L’elenco dei gruppi di acquisto solidale in tutta Italia

www.economiasolidale.net

COME FUNZIONANO I GAS

PRIMO VIDEO

SECONDO VIDEO

ALCUNI GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE IN UMBRIA

(N.B.: l’elenco è solo indicativo, inoltre siti e contatti potrebbero non essere aggiornati per cause non dipendenti da noi. Ci sono gruppi)

Amelia
pianetaverdeamelia.it
arcobaleno.amelia@tiscali.it
Attigliano
attiglianocomunita.blogspot.it
Assisi:
Banca del Tempo Subasio

Città di Castello
Gasiamoci
www.facebook.com/GASiamoci

Foligno
Gasp I portoni
gaspiportoni@gmail.com

Gubbio
Il filo di paglia
ilfilodipaglia.2005@libero.it

Marsciano
marscianogap
gapmarsciano@libero.it.
Narni
Parrocchia della Cattedrale, con prodotti delle zone terremotate

Perugia Capanne
lucaverdolini@frontieralavoro.it

Perugia
Gaspiterina
gaspiterina@libero.it

Perugia Monte Grillo
GAS Monte Grillo
gasperugia@livecom.it

Perugia Monte Tezio
GAS Monte Tezio
deborah.rimmoiso@gmail.com

Perugia San Sisto
elisamoroni.em@libero.it
Perugia Tre Archi
gastone.pg@hotmail.com
Spoleto
GASpoBio
 bioacquistispoleto@libero.it.

Terni GAT
gruppoacquistoterni
gat.terni@gmail.com

Terni GODO
godo.terni@aiab.it

Todi GODO
GODO via Montecristo
godo.umbria@aiab.it

IL BOICOTTAGGIO
Presso le associazioni e le organizzazioni che si occupano di consumo critico è disponibile la lista di quelle aziende multinazionali che nel tempo hanno operato o continuano ad operare in modo scorretto e la lista completa delle marche che vengono ricomprese dentro ciascuna azienda: a volte infatti grandi marchi anche italiani, sono all’interno di un ‘grande contenitore’ che fa capo alla multinazionale. Boicottare queste aziende e le loro case madri, cominciando a non acquistare i loro prodotti si è dimostrata negli anni un’azione efficace. (Dal Corriere della Sera «Legno insanguinato», come le multinazionali finanziano la guerra in Centrafrica. La denuncia di Global Witness).