Energia elettrica: alla ricerca di nuove forme

Non tutto quello che comincia per “bio” è sacro e intangibile come, d’altro canto, non tutto quello che (in qualche modo) fa capo agli idrocarburi è malefico e velenoso. E l’uso, spesso ingannevole, della parola ci sta insegnando che “non è tutto oro quello che riluce” e che anche nell’uso del linguaggio possono nascondersi insospettati radicalismi (vedasi pubblicità o, se preferite, promesse elettorali). Il discorso sul “bio” ci viene suggerito, come al solito, dall’attualità che, proprio in questi giorni, propone all’attenzione degli umbri due casi emblematici. Il primo è rappresentato dalle intricate ed accese polemiche originate dagli opposti pareri che si stanno confrontando relativamente all’annunciata costruzione di una Centrale per la produzione di energia elettrica nel territorio del Comune di Spoleto (Santo Chiodo). I sostenitori di questa iniziativa asseriscono, infatti, che è possibile la produzione di energia “pulita” bruciando biomasse di origine vegetale, in quantità tale da soddisfare tutte le richieste regionali. Avverso la proposta sono insorti i Verdi, le associazioni ambientaliste, i sindacati e, dopo un breve periodo di “riflessione”, anche le istituzioni locali: timorosi, tutti, che sotto le mentite spoglie della centrale “pulita” possa nascondersi un più semplice ed inquietante inceneritore. Mentre la polemica infuria l’attenzione della pubblica opinione viene attirata da una notizia proveniente da Campello sul Clitunno dove l’Amministrazione comunale ha annunciato di avere l’intenzione di dare l’ostracismo al gasolio (per auototrazione e riscaldamento) sostituendolo con biodiesel (il bio “buono”) ottenuto con l’utilizzazione dell’olio di colza, notoriamente un prodotto di origine agricola. Unitamente alla notizia gli amministratori campellani hanno tenuto a sottolineare come il loro Comune sia il primo, in Umbria, ad adottare il biodiesel, che l’iniziativa è stata presa “nel più assoluto rispetto dell’ambiente”, rivolgendo nel contempo un invito a tutti gli enti locali a seguire il loro esempio. Se pensiamo anche alle iniziative, in corso qua e là per l’Umbria, per l’accesso alle fonti energetiche, naturali e rinnovabili, quali l’eolica e la solare, si può constatare come esista oggi nella regione, sul fronte energetico, una panoramica particolarmente variegata e vivace. Ma attenti anche all’uso appropriato delle parole!

AUTORE: Giancarlo Scoccia