Entro l’autunno sarà funzionante

Iniziata negli anni '90 la struttura è costata 60 milioni di euro: sarà in grado di ospitare 310 detenuti. Entro gennaio la consegna parziale della struttura. La casa circondariale di piazza Partigi

NelNel momento in cui si iniziò a parlare del supercarcere di Capanne in molti presero posizione contro un mostro di cemento che avrebbe deturpato il paesaggio, altrettanti si espressero a favore di una struttura in grado di risolvere i problemi di natura carceraria a Perugia. Dopo quindici anni di lavori, varie inchieste della magistratura e proteste dei cittadini, numerosi cambiamenti delle ditte incaricate della costruzione, alla fine il supercarcere di Capanne è pronto: anche se nasce che è già vecchio. Entro gennaio la consegna parziale della struttura e, immediatamente dopo, partiranno i trasferimenti dei detenuti. Con l’arrivo dell’autunno il carcere dovrebbe funzionare a pieno regime. “Stiamo verificando gli impianti, perché alcuni sono stati fermi per tanto tempo – chiarisce il vice-provveditore alle Opere pubbliche dell’Umbria Marco Guardabassi – ma il grosso dell’opera è terminato, tra sei mesi la Commissione di collaudo eseguirà la verifica finale e il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria provvederà agli arredi e al trasferimento di uffici e detenuti dal carcere di piazza Partigiani. In due anni è stato fatto quello che non è stato realizzato in tanti anni e abbiamo fatto il possibile per chiudere quest’opera quanto prima”. La struttura è costata complessivamente 60 milioni di euro (15 spesi solo negli ultimi due anni) ed è in grado di ospitare 310 detenuti divisi tra sezione penale, giudiziaria, infermeria, isolamento e sezione femminile. Per la normale attività penitenziaria, però, non basteranno i circa 140 agenti in servizio a Perugia. L’organico, infatti, andrà rivisto, come auspicano da tempo i sindacati di categoria. Iniziata negli anni ’90, la struttura, necessaria per sopperire alla fatiscenza del carcere di piazza Partigiani, venne subito bersagliata dalle proteste dei cittadini, che arrivarono ad incatenarsi ai macchinari del cantiere pur di impedire i lavori. Un altro lungo stop è derivato dal processo Pecorelli, in questo caso motivi di sicurezza. Nel 2000, infine, i lavori vennero sospesi a causa dei legami della ditta vincitrice dell’appalto con la malavita organizzata. Adesso, sembra, che l’odissea sia giunta a termine. Da terminare la sistemazione del parco per i bambini e la riduzione dell’impatto ambientale con la collocazione di alberi. La consegna del carcere di Capanne e il conseguente trasferimento di uffici e detenuti, infine, apre un altro capitolo: il destino della casa circondariale di piazza Partigiani. Il vecchio penitenziario dovrebbe ospitare buona parte degli uffici della giustizia, trasformandosi in vera e propria cittàdella giudiziaria. Due anni è la previsione per il solo avvio dei lavori.

AUTORE: Umberto Maiorca