“Fare cultura nel tempo della comunicazione”

Domenica 1'giugno si celebra la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

E’ sempre una straordinaria occasione per riflettere e per agire la giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno sarà celebrata il 1’giugno. Un’occasione che intende contribuire alla crescita di autentici vincoli di pace, oltre ogni spinta alla violenza e alla contrapposizione armata, un servizio alla luce della Pacem in Terris.Gli operatori della comunicazione sono infatti più di altri chiamati ad essere agenti di verità, giustizia, libertà e amore, contribuendo con il loro lavoro alla ricerca e trasmissione della verità in ogni fatto e nel pieno rispetto della dignità e del valore della persona umana, nel pieno esercizio della libertà nell’espressione del pensiero e nella valutazione dei fatti, evitando ogni forma di servilismo e di uso strumentale dei media – questo quanto indicato anche nel messaggio del Santo Padre per la 37’Giornata delle comunicazioni sociali. Nella diocesi la commissione Comunicazioni sociali propone tre incontri pomeridiani preparatori nei tre centri principali, rispettivamente il 19 maggio a Terni nella Curia vescovile, il 20 maggio a Narni presso il Teatro comunale, il 21 maggio ad Amelia presso il centro culturale S.Firmina. Saranno l’occasione per incontrare tutti gli operatori e delegati parrocchiali della comunicazione, rappresentanti di movimenti e associazioni, parroci, per aiutare le comunità parrocchiali a prepararsi ad affrontare il “fare cultura nel tempo della comunicazione” nel modo migliore possibile e per avviare un’efficace e strutturata rete con le parrocchie che possa essere centro mediatore per dare e ricevere informazioni e per sollecitare un uso appropriato e critico dei vari mezzi di comunicazione a servizio della crescita della pastorale della chiesa diocesana. Nel corso degli incontri saranno proposti sussidi per la celebrazione della giornata stessa e riflessioni sul ruolo degli animatori culturali e della comunicazione all’interno della parrocchia, perché possa svilupparsi la coscienza della necessità di essere non solo fruitori passivi dell’informazione e dei mass media, ma soggetti attivi e partecipi nel dare e fare comunicazione. Radio Tna, emittente cattolicaPer chi opera nel mondo della comunicazione sociale, come agire concretamente per dare voce a Cristo attraverso i media? Le strade da percorrere per raggiungere questo obiettivo sono molte, alcune sono state già intraprese, altre avanzano sul cammino della sperimentazione, altre sono ancora da inventare. Tra gli strumenti disponibili per comunicare, una radio a carattere locale può essere parte attiva come luogo dove nascono convinzioni ed idee. A radio Tna, emittente di ispirazione cristiana,uno tra gli impegni prioritari è quello di favorire la circolazione delle idee, il dialogo, l’incontro, l’apporto di ciascuno. Perché riteniamo che anche un mezzo di comunicazione strettamente locale possa essere lo strumento, il biglietto d’ingresso, alla moderna piazza di mercato, piazza dove si possono esprimere pubblicamente pensieri,dove si scambiano idee, circolano notizie e dove vengono trasmesse e ricevute informazioni. E in tempo di globalizzazione, con un forte rischio di segnali indifferenziati che provengono da tutte le parti, la dimensione locale di un mezzo come la nostra radio può assumere un ruolo di garanzia dell’identità delle persone e delle comunità e trasformarsi in uno strumento di servizio (creando libero accesso) per richiamare l’attenzione sulle autentiche necessità dell’uomo ed in particolare su quelle dei deboli, dei disabili, degli emarginati. Ci siamo incamminati insomma in una strada non certo facile, sollecitando contributi di idee e costruzione critica allo scopo di poter continuare bene su questo percorso. All’interno di questa struttura radiofonica, comunichiamo la vita della nostra Diocesi, gli insegnamenti del nostro Vescovo, discutendo di pace, libertà, diritti umani, disagio giovanile, formazione, scuola, volontariato, associazionismo ( laico e cattolico), handicap, ambiente, tossicodipendenze, immigrati, nuove povertà. Ma anche di cultura locale, musica, sport, cinema, teatro e altro ancora, in una disponibilità per questo tipo di programmi che supera le tre ore al giorno.

AUTORE: Elisabetta Lomoro