Festa dei ragazzi e dei giovani – Insieme per costruire

SCHIAVO E TAVERNELLE.

Due giornate all’insegna dello stare insieme, della condivisione di momenti di gioia e di riflessione, allo scopo di sentirsi parte di un’unica grande Chiesa: sabato 17 e domenica 18 aprile si sono tenute con questo spirito le feste dei ragazzi e dei giovani, rispettivamente a Schiavo di Marsciano e a Tavernelle, organizzate dalla V zona pastorale. L’invito di don Antonello Sabatini – responsabile zonale della Pastorale giovanile – che ha citato le parole di Giovanni Paolo II, è stato quello di “abbattere i muri dell’egoismo, dell’indifferenza, delle gelosie, per costruire al loro posto ponti, intesi come luoghi di confluenza di esperienze e vissuti”, dove incontrare anche chi si è allontanato dalla comunità, ed in particolare i ragazzi e i giovani. Come segno delle due giornate sono stati offerti dei mattoncini, per simboleggiare l’invito a costruire l’unica Casa del Padre, anziché campanili isolati; ma anche a rappresentare le mura da abbattere, quando queste non ci permettono più di vedere il volto di Gesù. Le due giornate sono state caratterizzate dalla testimonianza e dall’animazione di comunità, diverse nello scopo fondativo e nella funzione che svolgono. A Schiavo, ben 57 bambini e adulti della Comunità di Nomadelfia hanno testimoniato la loro realtà con canti, danze e racconti di vita: “Nomadelfia”, dal greco “legge della fraternità”, è stata fondata da don Zeno Saltini ispirandosi proprio a tale legge. È una comunità di 320 persone, 50 famiglie, situata vicino a Grosseto, che vive sul modello di quella proposta dagli Atti degli Apostoli, ed aperta in particolare all’accoglienza di figli in affido. Alla festa per i giovani sono stati presenti alcuni testimoni delle Comunità Incontro fondate da don Pierino Gelmini. Un momento forte dove si è potuto toccare con mano il risveglio da una vita che si era fatta cupo sepolcro, disperazione e perdita di senso. Ragazzi che, sostenuti nelle comunità dall’amore di don Gelmini e dei suoi collaboratori, hanno ritrovato il gusto di vivere e sono tornati alla vita riassaporando la gioia contenuta nelle piccole cose quotidiane, grazie a quella che chiamano “Cristoterapia”. Entrambe le giornate sono poi proseguite con la celebrazione liturgica, la cena al sacco e l’animazione serale curata dalla comunità ecumenica Chemin Neuf di S. Apollinare (Spina); questa ha saputo animare con balli di gruppo e un intenso momento finale di riflessione le due serate.

AUTORE: Filippo Bianchini - Fabrizio Carletti