“Fissiamo” la Parola

LITURGIA. Da questa settimana scrivono per noi i coniugi Giorgi-Pierucci della Pastorale familiare di Gubbio
Elisabetta Giorgi e Mauro Pierucci
Elisabetta Giorgi e Mauro Pierucci

Da questa settimana una nuova coppia di sposi cristiani commenterà per noi la Parola domenicale. Li presentiamo, ringraziando ancora chi li ha preceduti, i coniugi Paolucci-Leonardi.

Mauro Pierucci (47 anni) ed Elisabetta Giorgi (45) abitano a Gubbio e sono sposati dal 1997. Hanno due figlie di 14 e 11 anni: una frequenta il secondo anno di liceo scientifico e l’altra ha appena iniziato l’avventura della scuola media. Mauro lavora nella macelleria di famiglia (un’attività che prosegue da tre generazioni) dopo 10 anni in azienda e 13 in una cooperativa sociale, Elisabetta insegna Chimica in un istituto superiore della città. Attualmente operano nel servizio diocesano di Pastorale della famiglia. Nella loro diocesi si è appena conclusa la prima Festa della famiglia, dal titolo “Famiglia, un cantiere di speranza”. “È stata – dicono – una giornata a misura di famiglia, svoltasi in alcune piazze della città, vissuta con gioiosa partecipazione. Durante la mattinata e nel primo pomeriggio genitori, figli, nonni si sono ritrovati in piazza per giocare, assistere a spettacoli di strada, ballare, ascoltare storie del passato, pregare, fino ad arrivare alla celebrazione eucaristica conclusiva nel pomeriggio in Piazza grande”.

I Pierucci frequentano la parrocchia di San Giovanni, guidata da don Mirko Orsini, che ogni settimana tiene gli incontri di lectio divina con cui ci si prepara insieme alla celebrazione domenicale.

“L’incontro con la Parola di Dio della domenica – proseguono i coniugi – è la fonte di ispirazione dei gesti e degli atteggiamenti del cristiano. Spesso ci si accorge che l’ascolto, a volte anche un po’ superficiale, prestato durante la messa non è sufficiente a far penetrare il messaggio nel cuore affinché possa essere messo in pratica. Ritrovarsi per la lectio permette di fissare meglio la Parola nella mente, cosicché quando la si ascolta in chiesa ci si accorge di averla già nella memoria. Inoltre l’ascolto comunitario e la condivisione di ciò che quella Parola suscita in coloro che sono riuniti fa comprendere meglio a ognuno ciò che il Signore vuole”.