Flussi esterni per valorizzare un centro con 1.200 negozi

Terni e il suo futuro / 4 Intervista al direttore della Confcommercio Porcacchia

Nella nostra inchiesta per verificare la situazione socio-economica di Terni e le aspettative per il futuro abbiamo questa volta intervistato il direttore della Confcommercio Leandro Porcacchia. Quali i problemi del commercio oggi a Terni?”Il problema di fondo è quello di saturazione, di abbondanza, di eccesso della rete distributiva locale sia per i grandi che per i piccoli esercizi rispetto alle potenzialità di consumi che la città esprime. Terni ha un bacino commerciale abbastanza chiuso per scarse attrattive della città. Il commercio è cresciuto, senza un aumento dei consumi interni”.Vi sono particolari settori che accusano crisi più evidenti rispetto ad altri? “Si, quelli tradizionali, come abbigliamento e calzature da un lato e alimentari dall’altro. In crisi è soprattutto il piccolo commercio anche se bisogna dire che molti, soprattutto negli anni passati, si sono improvvisati commercianti quindi con scarse competenze”.Quali le conseguenze? “Quelle di una ‘morìa commerciale’ seguita da ristrutturazioni, passaggi di mano, trasformazioni. Oggi i “sopravvissuti” si presentano sul mercato più consolidati e con maggiore esperienza avendo trovato le proprie nicchie di mercato, con specializzazioni che rendono attrattivo il loro commercio. Anche se bisogna dire che la concorrenza della grande distribuzione crea disagi per il piccolo commercio”. Ecco, la grande distribuzione. Supermercati e ipermercati hanno creato tante polemiche nel comparto commerciale … “Dobbiamo distinguere due aspetti. C’è la normale concorrenza della grande distribuzione; è il mercato e dobbiamo accettarlo. Fin qui tutto normale se chi opera lo fa rispettoso delle regole. C’è, però, un secondo problema”. In che senso? Vuole spiegarlo? “E’ dato, a Terni, dalla grande distribuzione che nel passato ha acquisito rendite di posizioni in modo poco chiaro. Questi sono insediamenti meno accettabili”. In concreto, quali le accuse? “Si registrano vendite da alcune parti della grande distribuzione sotto costo e ciò costituisce concorrenza sleale. Oltre tutto mette in cattiva luce i commercianti”. Come vi difendete? “Abbiamo aperto contenziosi con la grande distribuzione che opera in questo modo”. Che altri problemi crea la grande distribuzione? “Possiamo dire che per la grande distribuzione si registra un regime Iva agevolato e ciò penalizza i piccoli commercianti”. Come sono i rapporti con gli enti istituzionali? “Sono più che buoni con il Comune e la Provincia. Meno con la Regione”. Perché? “Perché rileviamo che alcune promesse fatte dalla Lorenzetti in fase elettorale non sono state mantenute. Ad esempio non sono stati messi i comuni nelle condizioni di rivedere le tariffe per la raccolta dei rifiuti. E le tariffe concorrono a rendere più o meno attrattivi gli insediamenti produttivi con i conseguenti indotti come i comparti commerciali, turistici e dei servizi, settori in cui opera la Confcommercio. Purtroppo da parte della Regione c’è il ‘vizio’ di considerare il commercio come appendice di settori produttivi. In realtà noi creiamo occupazione”. In tempi non remoti molti consideravano Terni una città grigia. Condivide questo giudizio? “Forse oggi non è più così. Le passate amministrazioni comunali, con vari interventi compresi quelli di arredo urbano nonché con l’operato di quella attuale e, mi sia consentito dirlo, anche con l’apporto delle categorie dei commercianti, hanno reso la città più viva. Oggi Terni non è più quel dormitorio del passato avvolto dai fumi delle ciminiere”. Prospettive per il futuro? “Terni deve fare della sovrabbondanza della rete commerciale un elemento di forza. Nel centro storico allargato, con vertici viale Brin-viale Battisti e Stazione-via Mentana vi sono 1.200 esercizi commerciali, della somministrazione (ristoranti, bar, pizzerie), dell’artigianato di servizio (parrucchieri ed affini). Ecco, dobbiamo rendere questa “macchina per vendere” sempre più attrattiva ma soprattutto in grado di attirare flussi esterni con manifestazioni, eventi, iniziative qualificate. Noi ce la stiamo mettendo tutta”.

AUTORE: Mino Valeri