Giorni di tregua alla Ast ma il fronte resta aperto

L’intervento del Ministro e le prossime attività di sensibilizzazione

ast-acciaierieLa programmata fermata estiva all’Acciai speciali Terni, fino al 24 agosto, sembra essere solo una “quiete dopo la tempesta”. Le accese proteste e manifestazioni dei lavoratori a difesa della storica fabbrica ternana con il blocco dell’autostrada A1 hanno cercato di tenere alta, a vari livelli, l’attenzione sul nebuloso futuro dell’acciaieria. Si sono susseguiti scioperi, organizzati e spontanei, che di fatto hanno bloccato la fabbrica e la città. Nel corso delle manifestazioni, un centinaio di lavoratori infuriati hanno assediato la palazzina dirigenziale che si trova all’interno del perimetro aziendale dell’Ast, dove era in corso la riunione del Consiglio di amministrazione del Gruppo, con all’ordine del giorno anche lo scioglimento dei Consigli di amministrazione delle società controllate. Momenti di tensione forte, anche per il fatto che nemmeno il prefetto Bellesini e il sindaco Di Girolamo hanno potuto avere un confronto con l’amministratore delegato Lucia Morselli se non a tarda serata. La situazione è andata avanti fino all’alba, quando le forze di polizia hanno permesso l’uscita dell’Ad dall’acciaieria. Solo l’incontro successivo con il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi ha determinato la sospensione della procedura di mobilità avviata dall’azienda, fino all’incontro del 4 settembre al Mise. La vertenza, è chiaro che riveste una valenza fondamentale non solo per Terni ma per l’Italia, e per questo è indefettibile l’intervento del Governo e della Comunità europea. I sindacati hanno incontrato il commissario Ue, Ferdinando Nelli Feroci, che si è assunto l’impegno affinché la Commissione verifichi che il piano industriale presentato da Thyssen corrisponda agli impegni assunti da quest’ultima al momento del riacquisto di Ast dalla multinazionale finlandese Outokumpu. Nelli Feroci ha, però, pure fatto presente che “la Commissione può prendere provvedimenti esclusivamente sulla coerenza degli impegni di Tk rispetto al piano presentato per il comparto a freddo, ovvero – ha spiegato il commissario Ue – la chiusura di un forno può essere contestata solo nel caso in cui una riduzione della capacità a caldo (la parte fusoria) impatti negativamente con la produzione a freddo”. Anche su questo si gioca una partita che per ora è solo sospesa. Entro la prima meta di settembre si svolgerà lo sciopero generale regionale indetto dalle organizzazioni sindacali. In preparazione di quella giornata, subito dopo ferragosto verrà montato un gazebo in centro di Terni, che diventerà il punto di riferimento delle organizzazioni dei lavoratori per sensibilizzare la città nei confronti delle loro istanze.

AUTORE: E. L.