Gli angoli nascosti di Eurochocolate

Una gigantesca sagra paesana, che attira i lontani e complica la vita ai vicini. Ma gli scopi della manifestazione non si riducono a quelli commerciali

La signora che ogni giorno al mattino deve recarsi al centro di Perugia da Montelaguardia o altra periferia, vive e interpreta la grande fiera del cioccolato denominata Eurochocolate (dal 14 al 22 ottobre) come un disagio, data la difficoltà di traffico e parcheggi, la paralisi della città presa in ostaggio da ditte commerciali, le principali incassatrici di guadagno. Chi invece in tutte le parti d’Italia è a conoscenza di questa manifestazione, sorride da lontano, e se può viene ad assaggiare da vicino. Sono alcune centinaia di migliaia i visitatori della nove-giorni del cioccolato. Le strutture ricettive devono rifiutare prenotazioni come mai accade durante l’anno. Intere famiglie e gruppi di amici si muovono, soprattutto nei due weekend. Si può dire che sembra una festa nazionale attorno ad un oggetto, un frutto della terra, il cacao, che ha un sapore e un colore definito, ma non ha partito o ideologia ed appartiene in qualche modo a tutti, dai bambini ai vecchi. Organizzata a livello industriale come una grande sagra paesana, ne svolge la stessa funzione e per forza di cose evoca il famoso detto di sant’Agostino: ‘Ognuno è attratto dal suo desiderio’ (Sua quemque trahit voluptas). Visto il successo della manifestazione, si può dire che c’è molta gente che non disdegna di confessare l’attrazione al cioccolato, che viene soddisfatta in allegra compagnia. Nella babele della manifestazione, tra le montagne di tavolette e barrette e i mille effluvi di cacao, tra stand, corsi, giochi e quant’altro, potrebbero sfuggire iniziative con un valore che va al di là dell’aspetto puramente commerciale. Nell’edizione di quest’anno, per esempio, entrano anche i monaci: quelli della ‘Comunità di Siloe’ a Poggi del Sasso (Grosseto). Sono loro infatti a fornire un tipo speciale di peperoncino usato per produrre il cioccolato De Bondt con cui sarà realizzata la ‘cazzuola d’autore’, e parte del ricavato andrà a beneficio dei lavori di completamento del monastero stesso; lo stand si trova in piazza Matteotti. Altra iniziativa da segnalare è lo spazio ‘Equochocolate’, al Cerp, interamente dedicato all’esposizione e vendita di prodotti equosolidali; l’idea nasce dal consorzio Fairtrade. All’economia etica saranno inoltre dedicate tre conferenze: ‘Qualità nelle produzioni di cacao’ (20 ottobre, ore 11.30, palazzo Donini); ‘Presentazione dell’accordo tra IILA e Eurochocolate’ (20 ottobre, ore 16, hotel Brufani); e ‘Responsabilità sociale nella filiera di produzione del cacao’ (21 ottobre, ore 11.30, palazzo Donini). Si è citato l’Iila, vale a dire Istituto italo-latino americano. Tale istituzione è tra quelle che promuovono il primo Summit internazionale dei piccoli Paesi produttori di cacao (tra cui Cuba, Papua Guinea, Venezuela, Vietnam), che si terrà il 19 ottobre, ore 10, nell’aula magna della facoltà di Agraria. Mostre sulla storia e la geografia del cacao si trovano inoltre alla Rocca paolina. Per il futuro, è in progetto l’idea di trasformare Eurochocolate in una manifestazione itinerante per il mondo, tra i Paesi produttori di cacao; la prima tappa, il prossimo anno, potrebbe essere l’Ecuador. Già al presente, la kermesse del cioccocolato incentiva l’occupazione locale, offrendo lavoro in quei giorni a 1.000 persone. Per non ‘perdersi’, il visitatore può informarsi in anticipo sul sito www.eurochocolate.com, e munirsi di dépliant al suo arrivo sul posto.

AUTORE: E. B. - D. R.