Gravi danni. Ora si spera in una rapida ricostruzione

Il terremoto ha colpito la zona tra Terni Stroncone e Narni

La paura è stata tanta, i disagi notevoli, i danni considerevoli. Il terremoto che sabato scorso ha interessato la zona del ternano, compresa nel triangolo Terni-Stroncone-Narni se nel capoluogo non ha creato particolari problemi, danni consistenti li ha invece causati nel narnese, con particolare riferimento alle zone di San Faustino e Santa Lucia. Ora si fa un bilancio che però potrebbe ancora diventare più pesante a conclusione dei sopralluoghi, dei controlli, degli interventi conoscitivi. Secondo i primi dati forniti dalla Prefettura di Terni, che è in stretto contatto con i comuni interessati e in particolar modo con il Centro operativo comunale di Narni, proprio in questo territorio sono stati dichiarati totalmente inagibili 21 appartamenti per altrettanti nuclei familiari per un totale di circa 120 persone. In prevalenza si tratta di edifici posti in zone rurali. Le dieci roulotte inviate dal Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sono state tutte assegnate ed attualmente sono occupate da 32 persone mentre le altre sfollate hanno trovato in massima parte ospitalità presso parenti. Il Comune ha comunque predisposto, come ha precisato il sindaco Luigi Annesi, centri di accoglienza per far fronte a qualsiasi necessità. Le abitazioni dichiarate parzialmente inagibili, cioè solo con qualche vano non utilizzabile, sono state 25. In questi casi gli abitanti non sono stati evacuati. Sempre per quanto riguarda il territorio di Narni, le richieste di verifiche sono state oltre 500. Una prima stima dei danni causati al patrimonio abitativo si aggira sui 25 miliardi di lire. Danni consistenti si sono registrati anche nei confronti del patrimonio artistico. Nella piccola chiesa rurale del Seicento, dedicata a San Faustino, è parzialmente crollato il tetto per cui è stata dichiarata inagibile. Lesioni si sono registrate al Ponte romano di Augusto, al Palazzo dei Priori edificio medioevale sede del Comune, alla chiesa di S. Domenico e al campanile del Duomo. Il danno al patrimonio artistico-monumentale è valutato, sempre secondo i dati forniti dalla Prefettura, in circa dieci miliardi di lire. Per quanto riguarda il Comune di Terni, la frazione più colpita è stata quella di Collescipoli ma il sisma, fortunatamente, ha causato danni sono al patrimonio rurale periferico e non al centro storico. Sei le abitazioni danneggiate e per cinque di esse è stata emessa l’ordinanza di sgombero parziale. Più consistenti i danni registrati a Stroncone, soprattutto nelle zone di Vasciano, Vascigliano e Col Martino. Due le abitazioni dichiarate totalmente inagibili. L’Amministrazione comunale ha anche comunicato alla Prefettura che le chiese di S. Michele Arcangelo e di San Nicolò nel centro storico e quella di S. Francesco con annesso convento nella immediata periferia hanno riportato danni la cui quantificazione è ora affidata ai tecnici della Soprintendenza ai beni culturali dell’Umbria. Dinanzi ad un evento come quello verificatosi sabato scorso, gli unici motivi di conforto e soddisfazione sono dati dalla constatazione che non vi sono stati danni alle persone. Sebbene, come dicevamo all’inizio, la paura, comprensibilmente, è stata molta. Ora, per le famiglie costrette a vivere da parenti o, peggio, nelle roulotte, si presentano giorni difficili. Tuttavia gli enti istituzionali hanno fatto presente che gli interventi a favore delle popolazioni terremotate saranno rapidi e determinanti. E’ l’impegno preso dal sindaco di Narni Annesi, dalla presidentessa della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Enrico Micheli. C’è da prenderne atto. E sperare che alle parole, facciano presto seguito i fatti.

AUTORE: Mino Valeri