Gualdo Tadino / Bilancio della ricostruzione leggera e pesante

Per Natale riapre la CattedraleRigali: si smonta il campo container

La Ricostruzione procede. Tra mille difficoltà, è vero, ma procede. Soprattutto nel campo delle opere pubbliche e di pubblica utilità. Il Municipio è stato inaugurato già nel mese di settembre e probabilmente entro il mese di dicembre, con il trasferimento di tutti gli uffici attualmente dislocati in almeno quattro punti della città, ritornerà pienamente attivo. Stesso dicasi della cattedrale di San Benedetto, che sarà probabilmente riaperta al culto e al pubblico entro le festività natalizie. Dei reparti dell’Ospedale “Calai” lesionati dal sisma, sono stati riaperti una sezione della Medicina generale e della Chirurgia, il day ospital oncologico, l’endoscopia, il pronto soccorso e i locali della futura Tac. Tutti i restanti lavori dovrebbero chiudersi entro pochi mesi. In tutto, la ricostruzione delle opere pubbliche è finora costata quasi dieci miliardi. Ma va sicuramente detto che la cifra non comprende le spese relative ad altri edifici i cui lavori non sono per il momento iniziati (ad esempio la chiesa del cimitero, ancora inagibile). Nel campo dell’edilizia “privata”, il meccanismo è sicuramente più indietro, vista la complessità delle operazioni e l’elevato numero di cantieri e ditte impiegate. Per quanto concerne i cantieri connessi con l’ordinanza n’61 – la cosiddetta Ricostruzione “leggera” – la situazione è decisamente migliorata negli ultimi mesi: delle 499 concessioni contributive assegnate, 496 hanno già portato all’inizio dei lavori. Solo in tre casi non c’è stata comunicazione di inizio lavori, pur se il contratto è già stato depositato. Dei 496 aperti, 306 cantieri (6l,6%) hanno già terminato i lavori. L’importo totale dei contributi assegnati ammonta ad oltre 73 miliardi di lire. La “ricostruzione pesante” appare leggermente più indietro: dei 332 progetti presentati, 48 non sono stati per il momento finanziati in quanto incompleti; 275 hanno già ricevuto finanziamenti per oltre 71 miliardi di lire. Di questi, 191 (69,4%) hanno già iniziato i lavori, mentre a terminarli sono stati solamente 11 (4%). Il dato può apparire esiguo, ma bisogna tener conto che alcuni edifici sono abitati anche se, ufficialmente, i lavori sono già al termine o del tutto terminati. Decisamente migliorata la situazione dei cosiddetti Piani integrati di recupero, che era estremamente difficile fino ad un paio di mesi fa. Dei 68 Piani depositati, 28 (41,1%) sono già partiti. Per alcuni di essi (4) è stato necessario ricorrere allo stralcio, cioè ad una divisione di Piani di recupero più complessi per permettere l’inizio dei lavori. Per altri 57 complessivamente si è ormai in fase di autorizzazione edilizia, mentre per altri 10 è stato necessario richiedere alcune integrazioni prima di dare il via ufficiale ai lavori. In ogni caso, la fatidica data del dicembre 2001, che segnerà la scadenza per la documentazione dei lavori effettuati per poter usufruire dei contributi dell’Unione Europea, verrà – secondo quanto afferma il sindaco Pinacoli – sicuramente rispettata. Costi quello che costi. Delle oltre 1.100 famiglie che avevano dovuto trasferirsi dopo il sisma del settembre 1997 e dell’aprile ’98, 616 hanno già preso di nuovo possesso della propria abitazione. Di queste, 209 erano alloggiate nei container, mentre 407 avevano usufruito del contributo per l’autonoma sistemazione. Delle 209 famiglie alloggiate nei container, 107 hanno preso possesso delle proprie abitazioni terminate di ristrutturare con l’ordinanza n’61, 8 hanno utilizzato il contributo per la “ricostruzione pesante”, 34 hanno preferito accettare l’assegno mensile e trasferirsi in altra abitazione, mentre 59 hanno finora occupato delle abitazioni “parcheggio”, cioè alloggi veri e propri ma provvisori, in attesa di terminare i lavori presso le proprie residenze.Dei moduli abitativi resi liberi, 41 risultano però occupati dagli operai e dai lavoratori impegnati nella ricostruzione, mentre 20 sono completamente liberi. Di questi, buona parte, si trova nel campo container Rigali, che sarà il prossimo ad essere smantellato, dopo quello di Morano San Giovanni.

AUTORE: Pierluigi Gioia