I cattolici e il futuro della politica in Italia

Todi. Convegno nazionale sul cattolicesimo democratico, organizzato da Argomenti2000

Argomenti2000, associazione di amicizia politica ha promosso in Todi con il supporto del Centro studi storici e sociali, di cui è presidente il prof. Ernesto Preziosi, nei giorni scorsi, un interessante convegno nazionale sul tema “Qui e adesso: radici e reti. Il cattolicesimo democratico in ricerca”. “La lunga tradizione del cattolicesimo democratico – ha sostenuto il prof. Preziosi – può essere ancora significativa e contribuire efficacemente a rinnovare il nostro Paese a 150 anni dalla sua riunificazione… Spetta a quanti si riconoscono nel cattolicesimo democratico individuare vie e percorsi per rinnovare questa tradizione politica, per renderla capace di incidere nella storia con strumenti concreti e per orientare le migliori energie a superare la ‘transizione infinita’ che da due decenni viviamo e che ha assunto il volto di una manifesta emergenza democratica, preoccupante almeno quanto la già conclamata emergenza educativa. Potremo farcela solo recuperando un’unità culturale, ben più necessaria di un’unità politica che difficilmente potrà ripetersi”.

Le tre sessioni di studio del convegno sono state proficue e molto partecipate. La prima ha offerto una suggestiva ricostruzione storiografica definendo il profilo del cattolicesimo democratico: quella tradizione politica ispirata al solidarismo, che ha elaborato un’idea di Stato organico capace di legare la dimensione istituzionale ai corpi intermedi, assegnandone un ruolo specifico, e che vede nella Costituzione repubblicana e in una prospettiva di laicità cristiana di matrice conciliare le sue colonne portanti. La seconda si è concentrata sui contenuti politici di una proposta cattolico democratica: dominanti i temi della libertà religiosa, dell’uguaglianza, della dignità dell’uomo.

Il prof. Luigi Franco Pizzolato ha offerto una lettura lazzatiana del concetto di mediazione quale necessità imprescindibile per realizzare i valori nei quali ci si riconosce. La terza ha visto alcune delle associazioni più rappresentative del laicato cattolico confrontarsi sul tema della provenienza ecclesiale della classe dirigente e sul servizio educativo da esse svolto in tema di cittadinanza e bene comune. Superato il consociativismo, l’approdo alla scelta religiosa ha significato l’autonomia del laicato al servizio della formazione delle coscienze in una prospettiva di collaborazione per la realizzazione della “città di Dio, come della città dell’uomo”. Un percorso ecclesialmente interrottosi sul finire degli anni ’80 quando, anziché condurre ad una ricomposizione del laicato cattolico come indicato nella Lumen gentium, ha assunto delle forme di eccessiva omologazione. Il convegno nazionale si è concluso con una quarta sessione pubblica, tenutasi presso l’aula consiliare del Comune di Todi.

Attraverso le voci di Pierluigi Castagneti, Savino Pezzotta, Michele Petraroia, e Rosy Bindi è emersa la comune volontà dei cattolici democratici di essere attivi e presenti in questo passaggio delicato del Paese con un contributo di riflessione che possa aiutare tutte le forze in campo a fare un passo in avanti verso il cambiamento, e con il rilancio di una politica che, al riparo dai condizionamenti e dalle logiche legate alle vicende personali dei singoli, sia capace di farsi carico dei problemi reali e del bene comune.

AUTORE: Antonio Colasanto