I cattolici rilanciano il sogno di un’Europa dei popoli

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Rispetto all’Europa qualcosa si muove anche tra i cattolici. Nel senso che alcuni rappresentanti significativi del pensiero cristiano in Italia sembrano molto determinati a offrire il proprio contributo alla riflessione sull’Europa. Il percorso parte da lontano, ovvero da quel luglio 1943 in cui a Camaldoli si ritrovarono alcuni laici cattolici che generarono il Documento “Per la comunità cristiana” in cui veniva definito il contributo dei cristiani come risposta al fascismo e per la costruzione della nuova Costituzione italiana.

Nell’80° anniversario del Codice di Camaldoli, il presidente dei vescovi italiani, Matteo Zuppi, lancia l’idea di “una nuova Camaldoli europea” e nella Settimana sociale di Trieste quell’idea ha trovato terreno fertile. Nei giorni scorsi questo itinerario è stato ancora meglio definito con il contributo di personalità del mondo dell’accademia e della società che hanno definito i limiti dell’Europa di oggi e le sfide che ci sono davanti. Un processo che promette molto bene: “Un’Unione dei popoli e non delle burocrazie, – si è detto – politica e non solo monetaria, che agisca per la pace”. Un cambio di passo tanto importante quanto urgente.

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