I figli dei separati non saranno più “orfani di genitore vivo”

La nuova legge sull'affido, per quanto perfezionabile, è stata definita 'un cambiamento epocale' dall'associazione Famiglie separate cristiane

‘Da oggi: affido condiviso, si educa in due, da oggi anche i diritti dei nonni, da oggi mantenimento diretto’: sono alcuni degli slogan con i quali l’associazione Famiglie separate cristiane onlus e l’associazione Papà separati onlus hanno presentato la data del 16 marzo 2006, quando ufficialmente è entrata in vigore la legge sull’affido condiviso, dopo la definitiva approvazione e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Lo stesso giovedì mattina, a Milano, davanti al Tribunale, è stata organizzata una manifestazione per chiedere l’applicazione immediata della legge alle separazioni in corso. ‘Per noi si tratta effettivamente di un traguardo importante, benché la legge non sia perfetta – dice Ernesto Emanuele, presidente dell’associazione Famiglie separate cristiane -. Essa infatti costituisce un cambiamento epocale, nel quale il principio dell’affido condiviso, o bigenitorialità, viene acquisito dalla giurisprudenza e pone alcuni principi di fondo che valutiamo in modo molto positivo. Il primo è che si educhi in due, anche in presenza di una separazione, risolvendo i problemi che hanno sin qui afflitto uno dei due genitori, di norma il padre, di fatto quasi del tutto escluso dal seguire la crescita dei figli. Benché con il solo buon senso si poteva comprendere che anche i nonni hanno dei diritti nell’educazione dei nipoti, la legge stabilisce i loro diritti in materia: anche questo è un aspetto positivo. Ancora si avvierà il mantenimento diretto, per capitoli di spesa, dei figli di genitori separati, facendo venir meno il ruolo di ufficio pagatore al padre per il resto precedentemente escluso da altre incombenze’. E, inoltre, Emanuele sottolinea la novità dell’affidamento della casa coniugale non più in automatico alla madre, ma valutando caso per caso secondo il superiore interesse dei figli stessi. ‘Da parte nostra – prosegue il presidente – seguiremo l’applicazione della nuova legge con molta attenzione, perché, nel caso emergano difficoltà o aspetti controversi, si possa ipotizzare un suo successivo adeguamento come è successo, ad esempio, in Francia’. I casi di separazione nel nostro Paese sono stati, negli ultimi 30 anni, quasi 3 milioni e mezzo, con il coinvolgimento di più di 2 milioni di figli, un quarto dei quali non hanno di fatto mai visto una famiglia unita, essendo la separazione avvenuta nei primissimi anni della loro vita. Oltre il 90% dei figli sono stati finora affidati alla madre.