‘I miei primi cinque anni a Terni’

Il 16 aprile mons. Vincenzo Paglia ha festeggiato i suoi primi 5 anni di episcopato. Tante le sue iniziative nella pastorale, nella liturgia e nella carità

Il 16 aprile è stato celebrato il primo lustro dell’episcopato di mons. Paglia quale vescovo diocesano. Cinque anni intensi, sferzati da ventate nuove e forti nella pastorale, nella liturgia e nella carità. Come non ricordare le due lettere pastorali sull’Eucarestia e sulla Parola di Dio, i quattro vangeli commentati distribuiti a tutte le famiglie della diocesi, il rinnovamento liturgico artistico della cattedrale e di altre chiese, l’apertura della mensa San Valentino e il sostegno alle tante attività a favore dei più bisognosi in diocesi e nel mondo, le attività culturali e sociali, i grandi pellegrinaggi, solo per rammentarne alcune. ‘Sono giunto in un momento particolare: durante un Giubileo – tiene a sottolineare mons. Paglia – in un cambio di secolo e di svolta della stessa storia della città di Terni, nel quale anche la Chiesa ha riscoperto un suo impegno nella vita del mondo e della società con caratteristiche nuove. Sono stato accolto con disponibilità ed affetto straordinari da parte di tutti. E fin dall’inizio ho potuto gustare le grandi tradizioni spirituali di questa terra e, spinto da esse, affrontare con vigore sempre più saldo il futuro della città e della regione’. Questo impegno per costruire un futuro nuovo per tutti ha le sue radici nella celebrazione eucaristica. Dalla riflessione proposta in diocesi sulla messa domenicale, sull’Eucarestia e sulla parola di Dio, dall’esortazione, più volte ripetuta dal Vescovo, ad aprirsi all’amore e all’altro, a non richiudersi nel proprio egoismo e particolarismo, sono nati dei frutti rigogliosi. ‘Vorrei che la nostra Chiesa risplendesse sempre di più della luce del vangelo – afferma mons. Paglia – e l’impegno che tutte le comunità cristiane stanno ponendo attorno al tema della domenica e della liturgia è esattamente su questa linea, perché la domenica è il giorno che ci deve salvare dalla schiavitù dei ritmi convulsi della vita. La celebrazione dell’eucarestia nel cuore della domenica ci indica quale deve essere la prospettiva di un giorno di grande libertà, dell’incontro con Dio e con i fratelli. La Chiesa ha come unico tesoro il vangelo e come unica missione, comunicarlo a tutti attraverso la Parola e le opere. Dal Vangelo nasce la forza per superare il particolarismo e diventare universali, dal vangelo sgorga l’amore per i più poveri là dove una comunità cristiana diviene casa di misericordia e di accoglienza per tutti. Ma per il futuro vorrei che la diocesi osasse ancora di più nell’amore’ conclude il Vescovo.

AUTORE: Elisabetta Lomoro