I segreti del libro: come si creano e rivalutano le vecchie legature

Conclusa la mostra del libro antico / L'esposizione dedicata a Scipione Lapi

Libro: qualcosa di strettamente legato a Città di Castello dove l’arte della stampa cominciò a diffondersi nel XVI secolo e dove il numero esistente di aziende tipografiche dimostra oggi l’importanza di questa attività mai cessata nel tempo. Una città dove ha pienamente ragione di essere una Mostra mercato del libro antico, che si è ripetuta quest’anno con interesse non solo di bibliofili e antiquari, ma anche di un più vasto pubblico; che ha potuto tra l’altro avere, con le quattro esposizioni collegate, almeno un flash di quello che ha significato la produzione del libro nella storia locale e anche non locale. L’esposizione dedicata a Scipione Lapi, con numerosi e vari esemplari di opere uscite dal suo stabilimento, puntualizza anche il momento in cui, oltre ad opere di alto contenuto e realizzazione – vedi per tutte “L’arte a Città di Castello” di Magherini Graziani – lo stampatore comincia a occuparsi di soggetti più commerciali e anche di materiale pubblicitario. E’ un’epoca nuova che si avvicina. La Mostra che concerne la legatura del libro, e che espone esemplari dal XIII al XX secolo, dice il valore che i libri hanno avuto nel tempo per quanti, e un tempo non molti, possedendoli, volevano anche assicurarsi la loro conservazione non risparmiando per questa materiali pregiati e spesso artisticamente lavorati. Introduce poi alle tecniche della legatura, nonché del restauro, la visita al laboratorio dove un esperto quale Stefano Mastriforti mostra le possibilità di recupero di volumi danneggiati, di conservazione, di rinnovo di vecchie legature. Qui il visitatore è a contatto diretto con antichi fogli stampati, carte pregiate in uso per riparare piccoli o gravi danni, pergamene preparate secondo vecchie tradizioni. Qui vengono aperti, si può dire, al profano, i segreti della struttura del volume. A corollario delle altre esposizioni, quella di ex libris di Mario De Filippis che dà un’idea della trasformazione di quello che era un tempo un marchio di possesso ben definito, spesso di valore artistico, e che continua a esistere con nuove espressioni e con le più diverse tecniche. Bisogna ben aggiungere che in un mondo sempre più caratterizzato dall’immagine si esce da queste esposizioni concernenti il libro con un senso di rispetto quasi religioso per questo prodotto d’arte che è stato per secoli l’unico strumento di trasmissione di scienza e di cultura.

AUTORE: E. Rose