Il biancospino è puntuale

Gualdo Tadino. Le tradizionali celebrazioni in onore del beato Angelo da Casale

Puntuale come un orologio svizzero, si è ripetuta anche quest’anno, per la 686a volta nella storia, la miracolosa fioritura invernale dei biancospini del beato Angelo da Casale, oggi tutelati e protetti persino con l’ausilio di videocamere nascoste, dopo la strage subita negli ultimi decenni. Dietro tanti chiassosi atti di vandalismo, d’incuria e di becero scetticismo, continua a manifestarsi il silenzioso miracolo che si ripete dal giorno in cui, durante il corteo funebre che accompagnava la salma dell’eremita Angelo da Casale, i biancospini improvvisamente fiorirono per tutto il percorso seguito dal feretro di quello che sarebbe poi divenuto, a furor di popolo, il primo protettore di Gualdo Tadino. Stesso percorso, giovedì 14 gennaio, a partire dalle 21.30, ha compiuto la fiaccolata silenziosa, organizzata dalla sezione gualdese del Cai: partenza dall’eremo del beato Angelo, nei pressi del santuario del Divino Amore, con arrivo al cespuglio principale del miracoloso biancospino, nell’omonimo quartiere cittadino, dove una serie di formelle di ceramica a lustro narra la vita del giovane gualdese divenuto eremita. Qui la fiaccolata “laica” si è congiunta in silenziosa adorazione con quella partita dalla cattedrale di San Benedetto dopo un pomeriggio di intense celebrazioni. Dapprima, alle ore 18, i solenni vespri cantati, durante i quali ha avuto luogo la tradizionale offerta dell’olio che arde sopra la lampada votiva del beato Angelo, da parte del sindaco, Roberto Morroni – per la prima volta impegnato nella cerimonia – e dell’intera Amministrazione comunale. Alle 20.30, poi, la veglia di preghiera in onore del beato Angelo da Casale animata, com’è ormai consuetudine dopo l’insediamento di mons. Sorrentino, dai giovani della diocesi (in due gruppi, da Assisi e Bastia Umbra), al termine della quale la cerimonia del “bacio della reliquia” del beato Angelo. Grande festa, poi, venerdì 15 gennaio, presso la basilica di San Benedetto dove, dalla mattina alle 6.30, ogni ora, si susseguono le messe fino alla solenne concelebrazione eucaristica delle 11.15, presieduta da mons. Sorrentino e da tutti i sacerdoti gualdesi e dei Comuni limitrofi con l’animazione del coro Cai “Casimiri”, diretto dal maestro Claudio Felice Pericoli. Alle 16, quindi, la funzione del “Transito” con il bacio della reliquia; alle 17.30 il solenne vespro e, per concludere, la messa vespertina delle 18.

AUTORE: Pierluigi Gioia