Il card. Sepe e gli studenti

Celebrazione di accoglienza in cattedrale con giovani da tanti paesi, culture e lingue diversi

I colori della mondialità da qualche giorno hanno raggiunto Terni con i volti e le storie di giovani provenienti dall’Africa e dall’Asia, dal Sud America e dall’Europa dell’Est. ‘Gli studenti che provengono da tanti paesi diversi, culture e lingue diverse – ha sottolineato il card. Crescenzio Sepe, prefetto per la Congregazione dei popoli, in occasione della celebrazione di accoglienza nella cattedrale di Terni – è uno scambio di esperienze anche di vita e di cultura, ed è lo strumento per conoscersi e quindi raggiungere il traguardo della pace’. Alla celebrazione erano presenti tutti gli studenti che in questi giorni sono ospiti nelle strutture della diocesi, il vescovo mons. Paglia e il presidente delle Pontificie opere missionarie monsignor Henryk Hoser. ‘Il progetto è iniziato un po’ con un’incognita – ha detto il card Sepe – perché non è semplice far venire persone da tutte le parti del mondo, coordinare i tempi, le lezioni e l’accoglienza. Per questo un ringraziamento va al vescovo e al suo staff per le capacità organizzative per le quali ha potuto realizzare tutto questo. Oggi questa è certamente una realtà ‘ ha proseguito il cardinale – che va al di là del fatto esteriore, perchè coinvolge la Chiesa di Terni e gli dà quella dimensione missionaria che è di ogni Chiesa, ma che qui si realizza con l’accoglienza degli studenti. Terni che riceve e che dà ospitalità. Terni che rappresenta quel primo impatto che è fondamentale per questi giovani sacerdoti e suore, e che, allo stesso tempo s’illumina del volto della universalità della Chiesa, attraverso i colori e le facce di questi giovani, che riceve quell’apporto di missionarietà che la caratterizza e che sta dimostrando di essere una potenzialità per la stessa Chiesa locale’. Gli studenti riceveranno naturalmente nelle università che frequenteranno un’educazione spirituale, ma anche culturale e sociale. Sarà per loro una formazione e un’esperienza di universalità che è propria della Chiesa cattolica e che costituisce lo strumento per una convivenza pacifica anche tra i popoli. ‘Tre anni di corsi – ha detto mons. Paglia – vuol dire almeno trecento preti e suore che ormai sparsi nel mondo parlano di Terni e ricordano l’amicizia che qui hanno vissuto e che desiderano ritornare. La diocesi assieme all’Università degli stranieri di Perugia seguono questo progetto perché gli studenti imparino l’italiano con i professori e un po’ di amore con la diocesi. Tanto più che in questa terra sono nati san Benedetto, san Francesco, due santi che hanno segnato il cammino della Chiesa e anche san Valentino che è il santo dell’amore’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro