Il cuore agostiniano di papa Prevost

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Sei agostiniane in gruppo al centro padre Prevost (oggi papa Leone XIV)
Una passata visita di padre Prevost alle agostiniane di Montefalco

Papa Leone XIV conosce bene l’Umbria, soprattutto Cascia e Montefalco, patrie di due grandi sante agostiniane, Rita e Chiara della Croce: quando Robert Francis Prevost era Priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino vi si è recato tante volte. Da Cardinale lo scorso anno, il 22 maggio, è salito a Cascia per la festa di santa Rita. Siamo andati a Montefalco, al monastero delle agostiniane di Santa Chiara dove l’attuale Papa è stato ben 10 volte in visita ufficiale, più quelle antecedenti al suo mandato di Priore generale, e abbiamo parlato con la priora suor Maria Cristina Daguati che lo ha incontrato l’ultima volta un mese fa.

Suor Maria Cristina, per la prima volta abbiamo un Papa agostiniano: che significato ha questo per la Chiesa?

“Le sue prime mosse dicono un indirizzo ben chiaro, cristocentrico. Mi sembra come la ruota della bicicletta: messo ben saldo il perno, la raggiera poi funziona bene. Questo è ciò che lui ha ereditato da sant’Agostino, che ci ha consegnato un carisma cristocentrico ed ecclesiale, dove tutto viene condiviso”.

In che senso?

“La povertà è una dimensione molto forte del nostro stile di vita. Non però come assenza di gestione di beni ma come condivisione. Agostino dice che ad ognuno deve essere dato ciò che è giusto; non tutti, quindi, devono avere la stessa cosa, non ci deve essere un livellamento. Il nostro carisma ha molto forte questa dimensione della centralità della persona e in papa Leone si è visto subito”.

Qual è il modo di agire del nuovo Pontefice?

“Ascolta tanto e ti guarda negli occhi. Sente il pulsare della storia delle persone che ha davanti e poi interviene. Ama la verità di Cristo che richiede tempo, silenzio e studio. Il carisma agostiniano porta ad essere costruttori di comunione, di relazioni, di unità nella verità. Io prima di giungere a Montefalco era al monastero di Lecceto in Toscana: era morta la nostra badessa madre Alessandra Macajone e la comunità, giovane, doveva affrontare un passaggio delicato, anche difficile se vogliamo. Lui era il nostro Generale: ci ha ascoltato una per una, ha guidato con grandissima sapienza la comunità verso l’unità, ci ha ricordato che si governa solo facendo un passo indietro a favore di Cristo. Non ama stare in prima linea e, infatti, nelle foto lo vediamo sempre in disparte. Quando era Priore generale, e noi volevamo tributargli gli onori del caso, ci ripeteva sempre che Cristo deve avere il primato. E abbiamo ritrovato ciò quando nell’omelia della Messa con i Cardinali in Sistina ha detto: il compito di chi ha ruoli di responsabilità nella comunità cristiana è sparire affinché emerga Cristo. Sono certa che si impegnerà al massimo per far crescere ancora di più l’armonia

e l’unità nel corpo ecclesiale, nel solco di sant’Agostino.

Com’è il carattere di Leone XIV?

“È un uomo mite, umile, dolce e riservato. Ma deciso. Sarà un leone che con il suo ruggito, che scaturisce proprio dalla mitezza, avrà i numeri per ‘sconvolgere’ tante dimensioni. In un tempo storico complesso come quello che stiamo vivendo forse ci vuole proprio una persona disarmata per disarmare. Di per sé padre Prevost non si fa notare, ma la sua mitezza alla fine lo porta a sciogliersi come ha fatto con la gente a Genazzano o nella basilica di Santa Maria Maggiore”.

Come avete accolto la sua elezione?

“Con tanta gioia. Il suo nome girava poco tra i papabili. Anche nel nostro Ordine si è fatta qualche battuta, ma nulla di più. Non credo che lui pensasse a questa possibilità. Però quando abbiamo sentito dire Robertum Franciscum abbiamo gridato di gioia, dicendo: è il nostro padre Robert. E sono scese anche le lacrime”.

Lei è giunta a Montefalco su invito di padre Prevost. Come è andata?

“Come detto ero monaca a Lecceto. Lui aveva molto a cuore questa comunità di Santa Chiara di Montefalco, che si stava assottigliando sempre di più nei numeri. In una delle sue visite mi ha detto: considerato il tuo amore per i Santi, te la sentiresti di andare a Montefalco per aiutare quella comunità? Sono caduta dalle nuvole, ero giovane, ero devota di santa Chiara ma non avevo mai pensato di poter abitare nella sua casa. Mi sono fidata e affidata. All’inizio sono giunta per un anno, sono poi rimasta e infine sono anche divenuta Priora di questo monastero. Sono molto contenta di ciò e ringrazio veramente il Signore, che tramite padre Prevost, mi ha inviato qui”.

L’ultima volta che lo ha visto?

“Un mese fa a Roma. Abbiamo mangiato insieme nella Curia generalizia degli agostiniani. L’ho trovato come sempre: gioviale, discreto, sereno, felice di servire la Chiesa”.

Francesco Carlini

Nelle foto sotto suor Maria Cristina Daguati e un’altra visita di padre Robert Francis Prevost alle agostiniane di Montefalco

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