Il Dio dell’Esodo conduce anche noi

Meditazioni bibliche in preparazione alla Pasqua per l’unità pastorale di Citerna, Fighille, Pistrino e Lippiano

“La Scrittura cresce con chi la legge”. Questa famosa frase di san Gregorio Magno ben sintetizza l’esperienza vissuta dalla nostra unità pastorale di Citerna, Fighille, Pistrino e Lippiano durante questo tempo di Quaresima in preparazione alla Pasqua. Infatti dal 9 all’11 marzo, nella chiesa delle monache Benedettine di Citerna, si sono svolti gli esercizi spirituali aperti a tutti coloro che hanno desiderato rispondere all’invito costante del Signore ad ascoltare la Sua parola. Questo itinerario lungo le vie del libro dell’Esodo è stato guidato da padre Adalberto Piovano, monaco del monastero benedettino SS. Trinità di Dumenza (Va) che con profonda sapienza, maturata nell’ascolto costante della Parola di Dio e nella preghiera, ha saputo condurci al cuore dell’esperienza del popolo d’Israele come della nostra. I tre passi scelti del libro dell’Esodo, la vocazione di Mosè, la manna e il vitello d’oro, sono stati letti e approfonditi alla luce della fonte scritturistica e patristica, in particolare dei Padri del deserto, che ha messo evidenza la cura e la sollecitudine con cui Dio ha guidato il popolo ebraico non sempre fedele alla sua alleanza: perdono e fedeltà, misericordia e pietà si sono rivelate così le caratteristiche del nostro Dio e Padre. La sera del 9 marzo la catechesi ha avuto come tema centrale la preghiera come mezzo privilegiato per l’incontro personale con Dio: il testo della vocazione di Mosè ci ha aiutati ad entrare nella profondità e gratuità di questo incontro, da vivere come un rapporto di dialogo e di amore tra il Creatore e la creatura, con quella umiltà, fiducia, audacia e confidenza che caratterizzano la relazione tra un Padre e il proprio figlio. La preghiera vissuta come incontro gratuito e necessario con Dio ha aperto anche la riflessione della seconda serata del 10 marzo quando è stato letto e commentato il passo del libro dell’Esodo sul dono della manna. “Quale è il dono che ricevo ogni giorno?”: questa domanda è stato il filo conduttore dell’approfondimento del passo biblico sul dono della manna nel deserto: questo pane disceso dal cielo ha permesso di rintracciare il rapporto tra il dono della manna agli israeliti e quello del “pane quotidiano” che chiediamo ogni giorno nella preghiera del Padre nostro. Proprio questo aggettivo, “nostro”, è stato sottolineato come il punto fondante il nostro rapporto con i doni che riceviamo e la capacità di condividerli con i fratelli. L’importanza della condivisione e della intercessione ha aperto la via all’ultima tappa del nostro cammino, quando domenica 11 marzo padre Adalberto ha commentato il passo del vitello d’oro con il peccato di idolatria del popolo d’Israele: costruirsi un dio con le proprie mani, che cammini secondo il nostro passo e agisca secondo i nostri umani criteri, sono le caratteristiche di ogni forma di idolatria di ieri come di oggi. Come Mosè con la sua preghiera intercede per il popolo e “addolcisce” il volto adirato di Dio per l’infedeltà del suo popolo, così ciascuno di noi è invitato a “fare un passo in mezzo”, come indica etimologicamente la parola intercedere, a stendere la braccia tra le due parti in segno di pace e unità, come ha fatto Gesù sulla croce. L’itinerario così attraversato ci ha condotto lungo le vie delle nostro esodo per camminare verso la Pasqua con cuore ardente e rinnovato, davanti al roveto ardente della compassione di Dio e accanto ad ogni fratello e sorella per condividerne la vita. Questa esperienza, che ha visto un’ampia partecipazione e un abbondanza di frutti, è stata una tappa importante del cammino di lectio settimanale che l’unità pastorale di Citerna, Fighille, Pistrino e Lippiano vive ogni giovedì alle 21 nel monastero delle Benedettine di Citerna: la Parola meditata e condivisa “cresce” veramente con chi la legge.