Il discorso di Renzi in apertura del semestre italiano in testa all’Ue

matteo-renzi-strasburgo-20-luglio-2014Il discorso di Matteo Renzi, il 2 luglio dinanzi all’Europarlamento di Strasburgo per inaugurare il semestre di presidenza italiana dell’Ue, ha seguito una traccia scritta, ma in sostanza era fatto a braccio.

“Se oggi l’Europa facesse un selfie – ha esordito – che immagine verrebbe fuori? Il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione. L’Europa mostrerebbe il volto della noia. Eppure, fuori di qui il mondo corre a una velocità straordinaria”.

“Non credo – ha aggiunto – che possiamo sottovalutare la questione finanziaria… Esiste un grande tema finanziario, ma l’Italia sostiene che la grande sfida del semestre non sia solo elencare una serie appuntamenti (che pure ci saranno, e spero con partecipazione), ma la grande sfida è ritrovare l’anima dell’Europa, il senso profondo del nostro stare insieme. Se dobbiamo unire burocrazie, a noi in Italia basta e avanza la nostra! C’è un’identità comune da ritrovare”.

“Rappresento un Paese fondatore – ha sottolineato Renzi. – Noi italiani siamo tra quelli che danno di più di ciò che prendono. L’Italia viene qui a dire che per prima ha voglia di cambiare, e lo dice con il coraggio e l’orgoglio di rappresentare l’Europa. Noi vogliamo rispettare le regole: c’è la stabilità, ma c’è anche la crescita. Senza crescita non c’è futuro”.

E ancora: “La semplicità è una grande battaglia politica, la smart Europe che vogliamo, la dobbiamo costruire tutti insieme”. Poi, riferendosi agli euroscettici, in particolare all’inglese Farage, ha aggiunto: “Un’Europa senza il Regno Unito sarebbe meno ricca e meno se stessa”.

Arriva quindi un altro tema caldo, quello dell’immigrazione. Qui il premier italiano ha ribadito: “L’Europa deve tornare a essere una frontiera. Lo è, se guardiamo alle carte geografiche, e vediamo un Paese che ha il maggior numero di coste rispetto all’estensione territoriale: siamo una frontiera geograficamente. Questo ci pone molti problemi; ne sappiamo qualcosa noi in Italia in questo momento, quando le difficoltà in Libia stanno portando a una serie di stragi nel nostro Mediterraneo, alle quali cerchiamo di far fronte con operazioni condivise dai Capi di governo e dalla Commissione, e riusciremo a far fronte in modo più deciso con il programma Frontex plus. Ma non è solo l’immigrazione il problema, proviamo a rovesciare l’approccio: l’Africa deve vedere un protagonismo maggiore dell’Europa, non solo investimenti d’azienda. Il tentativo è andare ad affrontare la questione energetica, ma anche nella dimensione umana. Voi – dice rivolto ai parlamentari – rappresentate, quale vertigine, un faro di civiltà, la globalizzazione della civilizzazione”.

L’Italia non vuole “chiedere scorciatoie”, ha detto Renzi, ma “offre la sua disponibilità a fare la propria parte”. C’è una generazione nuova, ben rappresentata dalla figura di Telemaco, figlio di Ulisse: “Oggi in Europa c’è una generazione nuova che ha il dovere di riscoprirsi Telemaco, di meritare l’eredità” dei Padri dell’Europa.