Il Fondo si organizza

Saranno parrocchia, Caritas parrocchiali e Centri d'ascolto ad indirizzare chi intenderà chiedere un contributo agli 'sportelli' più vicini

Confortati dalla generosità con cui gli umbri hanno risposto all’appello per la costituzione del ‘Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre’ a favore delle famiglie colpite dalla crisi economica, i vescovi umbri si sono incontrati a Spoleto per approntare gli strumenti e le modalità operative del Fondo. L’obiettivo è quello di renderlo operante al più presto garantendo nello stesso tempo trasparenza nella gestione. Per questo hanno redatto uno statuto ed un regolamento nei quali, attenendosi ai principi e criteri espressi nella Nota pastorale del 12 marzo scorso, viene definita l’organizzazione necessaria alla erogazione degli aiuti alle famiglie. ‘Ora stiamo rivedendo la bozza che abbiamo discussa nella riunione della Ceu cosicché si possa approvare entro poche settimane il testo definitivo’ spiga mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Spoleto – Norcia e delegato Ceu per la Carità. Cosa prevedono Statuto e Regolamento ce lo anticipa, a grandi linee, mons. Fontana, a cominciare dagli organi di gestione per i quali viene ribadito che sul Fondo non potranno gravare costi di gestione e che gli incarichi saranno tutti gratuiti. Un Consiglio presieduto da un vescovo, avrà il compito di decidere sulle richieste e di assegnare i contributi alle famiglie con particolare attenzione a quelle ‘con figli o in attesa di prole, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia sinora avuto un lavoro stabile’, così come era scritto già nella Nota pastorale. Oltre al Consiglio saranno organi del Fondo le Commissioni diocesane di solidarietà (una per diocesi) e la Segreteria generale. Ma non è direttamente a loro che le famiglie potranno rivolgersi. Nelle modalità operative è previsto che parrocchia, Caritas parrocchiali e Centri d’ascolto siano informati e in grado di indirizzare le persone che intendano chiedere un contributo agli ‘sportelli’ più vicini. Lì potranno avere informazioni non solo sul Fondo di solidarietà delle Chiese umbre ma anche sulle provvidenze e le tutele previste dagli enti pubblici, e questo perchè la finalità dell’iniziativa dei vescovi umbri non è di essere alternativa a quanto già viene fatto ma di essere integrativa e così intervenire là dove non arrivano altri tipi di sostegno. Non appena Statuto e Regolamento saranno approvati la Ceu provvederà a darne la massima pubblicità possibile (a partire dal sito web delle diocesi umbre www.chiesainumbria.it), così come stabilito nella Nota pastorale.

AUTORE: Maria Rita Valli