Il grande incontro con il Papa allo stadio Olimpico

Nel fermo immagine della diretta del Centro televisivo vaticano (il video dell’incontro si può rivedere sul sito www.vatican.va) il gesto del Papa che si inginocchia per ricevere la preghiera delle migliaia di partecipanti, e che si conclude con la preghiera ‘in lingue’ tipica dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito
Nel fermo immagine della diretta del Centro televisivo vaticano (il video dell’incontro si può rivedere sul sito www.vatican.va) il gesto del Papa che si inginocchia per ricevere la preghiera delle migliaia di partecipanti, e che si conclude con la preghiera ‘in lingue’ tipica dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito

Erano in 52.000 allo Stadio olimpico, per una convocazione internazionale del Rinnovamento nello Spirito che ha avuto tutti gli ingredienti per diventare storica. Delle decine di migliaia di persone presenti, oltre 5.000 provenivano da altri 60 Paesi del mondo.

Inoltre, per la prima volta, una convocazione del Rns si è tenuta all’Olimpico, con un’organizzazione che ha coinvolto, oltre all’associazione guidata dal presidente Salvatore Martinez, anche gli International Catholic Charismatic Renewal Services (la principale struttura di coordinamento e di servizio del Rinnovamento carismatico cattolico mondiale, presieduta dall’inglese Michelle Moran) e la Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships (l’organismo internazionale che raggruppa numerose comunità carismatiche locali, il cui presidente è il brasiliano Gilberto Gomes Barbosa).

Ma il motivo per cui questa convocazione si fisserà nella storia del movimento è stato senza dubbio la presenza di Papa Francesco che ha creato “un evento nell’evento”.

La giornata di domenica 1° giugno è iniziata con la relazione del card. Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, l’esortazione e la preghiera di intercessione guidata dalla statunitense Patti Gallagher Mansfield – tra le prime testimoni della nascita di questa “corrente di grazia” – e, dopo il pranzo, la relazione di padre Raniero Cantalamessa, grande amico del Rinnovamento. La celebrazione eucaristica, presieduta dal card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, ha preceduto l’incontro con il Papa.

Il giorno dopo è stata la volta delle esortazioni di Ralph Martin, altro statunitense testimone degli inizi della realtà carismatica, e dei due presidenti degli organismi internazionali, Michelle Moran e Gilberto Gomes. Il pomeriggio, Salvatore Martinez ha avuto il compito di riepilogare tutto l’evento e di esortare in qualche modo a “uscire”, con slancio missionario, spinti dallo Spirito che “ci invia, ti invia, a partire dalla tua casa, dal tuo posto di lavoro, dal tuo gruppo”.

La celebrazione eucaristica presieduta dal card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha concluso l’evento, non prima di un momento di adorazione eucaristica animato e guidato dall’irlandese suor Briege McKenna.

Tutta la convocazione è stata una grande festa, dove la musica e i colori, i gesti e le coreografie (anche un flash mob ideato per l’occasione) hanno avuto un posto-chiave per fare unità, nella diversità di lingue e provenienze geografiche.

 

“Grazie, mi sono sentito a casa!”

Novanta minuti di presenza, di gesti, di ascolto, di parola, che hanno dato un tono tutto particolare alla convocazione del Rns allo stadio Olimpico del 1° e 2 giugno. Papa Francesco ha raggiunto il palco al centro del parterre salutato dalle centinaia di persone sistemate sulle curve nord e sud, sulla tribuna e sul prato, acclamato dai canti del coro e di tutta l’assemblea. Un canto a sorpresa è stato il primo dono che si è voluto fare al Papa: Vive Jesús, el Señor! “Sicuramente qualcuno ha fatto sapere agli organizzatori che a me piace tanto questo canto”, ha detto Bergoglio. E ha raccontato di quando celebrava la messa con i gruppi del Rinnovamento carismatico a Buenos Aires, quando “cantavamo questo canto con tanta gioia e con tanta forza, come voi l’avete suonato oggi”. E qui ha esclamato: “Grazie! Mi sono sentito a casa!”. I bei ricordi, però, non hanno impedito al Papa di mettere in guardia il movimento dai pericoli che possono trovarsi sulla strada, come “il pericolo dell’eccessiva organizzazione. Sì, avete bisogno di organizzazione, ma non perdete la grazia di lasciare a Dio di essere Dio!… Non c’è maggior libertà – ha detto, citando la Evangelii gaudium – che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto”. E ancora, ha messo in guardia dal pericolo di essere “controllori” della grazia di Dio. “Voi siete dispensatori della grazia di Dio, non controllori! Non fate da dogana allo Spirito santo!… Nessuno nel Rinnovamento può pensare di essere più importante o più grande dell’altro, perché quando qualcuno di voi si crede più importante dell’altro o più grande dell’altro, incomincia la peste!”. Ciò che lui si aspetta dal Rinnovamento, ha detto ancora il Pontefice, è “che condividiate con tutti, nella Chiesa, la grazia del battesimo nello Spirito santo”, e “un’evangelizzazione con la Parola di Dio che annuncia che Gesù è vivo e ama tutti gli uomini”, “una testimonianza di ecumenismo spirituale con tutti quei fratelli e sorelle di altre Chiese e comunità cristiane che credono in Gesù come Signore e Salvatore”, “che rimaniate uniti nell’amore che il Signore Gesù chiede a noi per tutti gli uomini, e nella preghiera allo Spirito santo per arrivare a questa unità, necessaria per l’evangelizzazione nel nome di Gesù”; e infine, “avvicinatevi ai poveri, ai bisognosi, per toccare nella loro carne la carne ferita di Gesù”.

AUTORE: Francesca Acito