In cielo azzurro intenso e una giornata dalle temperature estive hanno accolto a Roma il mondo “della scuola”. Anche se definirlo tale risulta alquanto riduttivo per chi ha visto quelle 300 mila persone (il doppio delle previsioni iniziali) dal vivo.
Il mondo che Papa Francesco ha chiamato a raccolta sabato scorso ha portato con sé insegnanti di ruolo dall’esperienza ventennale e giovani precari in lotta con le graduatorie, personale amministrativo, bidelli e tecnici, famiglie e, soprattutto, studenti di ogni ordine e grado: dai piccoli della scuola dell’infanzia, trasportati con il passeggino, ai maturandi dei licei o istituti tecnici. Senza distinzione tra scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria, come negli intenti dichiarati dalla Cei a preparazione dell’iniziativa.
In una piazza San Pietro e via della Conciliazione gremite, si respirava un clima di festa e gioia, ma non solo. Nei discorsi della gente c’era anche il riscatto, la voglia di dire: “Noi ci siamo!”, la bellezza di essere finalmente considerati come fondamentale spina dorsale della società e la forza della condivisione. Sentimenti riportati anche sul palco, dove, oltre ai personaggi noti come Veronica Pivetti, Giulio Scarpati, Max Giusti, Francesco Renga, ecc., si sono susseguite le testimonianze di tante scuole italiane: da chi è riuscito a far diventare Facebook il luogo della riflessione su temi etici e spirituali, a chi ha lottato con successo contro varie forme di mafia, a chi, grazie alla scuola, ha trovato in Italia il proprio riscatto.
Intorno alle 16.20, poi, l’arrivo di Papa Francesco, accolto da un boato; e quasi un’ora di saluti, su e giù per la piazza, che il Pontefice ha regalato ai presenti, per poi rivolgere loro parole di incoraggiamento e di speranza.
È stata un’esperienza coinvolgente che accomunato la scuola tutta, commenta Annarita Caponera, coordinatrice della Comissione regionale per la pastorale della scuola (Cresu) che ha visto gli studenti entusiasmarsi per questo Papa che li ha stupiti con la sua normalità.
“Questo incontro ha avuto un aspetto universale, che non ha coinvolto solo la scuola cattolica, ma tutta la formazione di ogni ordine e grado” ha commentato Luca Oliveti, responsabile della Pastorale scolastica della diocesi di Perugia – Città della Pieve, anche lui in piazza San Pietro insieme a una parte dei 2.000 umbri in delegazione a Roma. “A fine giornata – continua Oliveti durante il viaggio di ritorno a Perugia – credo che ci siano alcuni punti da mettere in evidenza. In primis, è chiaramente venuto fuori il desiderio di farsi sentire, e di esserci, del mondo della scuola. Il tutto in un clima di estrema semplicità e di gioia, proprio come Papa Francesco ci insegna. In secondo luogo, non si può trascurare la grandissima presenza delle famiglie. È indispensabile, come ha ricordato il Pontefice, ricreare quel legame forte tra casa e scuola”.
“Infine – ha concluso – è importante riflettere sul nostro ruolo di Chiesa. Dobbiamo continuare a scommettere sulla scuola. Nonostante sia un ambiente spesso faticoso, è ancora il terreno fertile per portare la Parola di Dio”.