Il Papa dà linee guida a parroci e famiglie

san rufino assisi DChristiConsigli ai parroci, ma anche alle famiglie. Dopo i potenti interventi a braccio della mattinata, e la messa a San Francesco in cui ha letto la bella omelia già preparata, Papa Francesco nella cattedrale di San Rufino ha scelto una via di mezzo: è partito dal testo scritto, ma con vari inserti spontanei, che hanno più volte riscosso gli applausi della platea. Un Francesco energico e sorridente, così come lo era stato durante il pranzo alla Caritas, dopo i momenti più ‘tesi’ all’Istituto Serafico e in sala della Spogliazione.

A salutare il Papa è stato di nuovo il vescovo di Assisi mons. Sorrentino, che ha sintetizzato in tre concetti la situazione della diocesi: 1) Sinodo, a cui ci si sta preparando, anzi – mons. Sorrentino ha esortato il Papa – “Insegnaci il segreto del tuo modo di contagiare il sorriso di Gesù!”; 2) la rivitalizzazione delle parrocchie; 3) l’attenzione alle “periferie”.

Francesco ha risposto riprendendo questi tre punti, declinandoli come: 1) ascoltare, 2) camminare, 3) missione.

“Un parroco o un vescovo – ha sottolineato con forza Bergoglio – non può guidare la sua comunità senza i Consigli pastoral!”. Resta fondamentale la capacità di “camminare insieme” (che è appunto il significato della parola Sinodo), ma per fare questo è necessario il contributo di tutti, la consapevolezza del proprio essere cristiani. Come già fece qualche tempo fa dal balcone di San Pietro, ha dato i “compiti a casa: chi di voi sa la data del suo battesimo?”. Poi ha aggiunto: “La Chiesa cresce, ma non perché fa proselitismo. Cresce per l’attrazione della testimonianza che ognuno di noi dà”.

“Dobbiamo essere – ha detto ancora – ricchi della Parola di Dio, e meno ricchi delle nostre parole”. Basta con “queste omelie interminabili, noiose, in cui non si capisce niente!”. Ma ce n’era anche per “padri e madri, che si lamentano dei loro figli. Ma di che cosa parlate con loro? Con il linguaggio di Dio o con quello del telegiornale? Che posto ha la Parola di Dio nella mia vita di tutti i giorni?”.

Quanto al cammino comunitario, ha lodato quei parroci “che conoscono i nomi dei loro parrocchiani, li vanno a trovare. Uno mi diceva che conosceva perfino i nomi dei cani dei suoi fedeli! Che bello!”. E per finire, “nel Sinodo si trova anche ciò che lo Spirito dice ai laici”.

(Il discorso integrale su www.vatican.va)

D. R.