Il presepio si fa in tre

Due versioni a grandezza naturale e una mostra

Gubbio è tornata a candidarsi come la “città del Natale” per l’attenzione che dedica alle espressioni visive tipiche del periodo. Nel quartiere di San Martino, laddove più intenso si respira lo spirito del centro storico, è tornato il tradizionale Presepe a dimensione naturale che quest’anno invita a riflettere sul tema “E sarai luce della terra”. Una realizzazione dove la suggestione delle varie scene è garantita dai vicoli dominati dalle trecentesche facciate degli edifici, con i “fondaci” a costruire un quadro d’assieme di grande forza evocativa. Uno scenario che rappresenta l’ambientazione naturale per i mestieri di un tempo, con le novità rappresentate quest’anno dal “cordaro” e dalla lavorazione della canapa. Il Presepe nel caso specifico non è solo amore per la tradizione, ma occasione nella quale il quartiere si riconosce e per la quale si mette a disposizione. “È un’opera che richiede diversi mesi di lavoro – spiega la signora Donatella con una punta di orgoglio. – Si incomincia dalla fine di settembre, ma nei giorni che precedono l’inaugurazione si lavora fino alle due o tre di notte; tutti ci danno una mano, compresi quanti ci garantiscono professionalità essenziali, come gli elettricisti. È un’opportunità di forte socializzazione. I complimenti che abbiamo sentito dai moltissimi visitatori delle prime ore ci gratificano”. Dopo un anno di pausa, anche nel parco circostante la chiesa della Vittorina, indicato dalla tradizione quale luogo d’incontro tra san Francesco e il lupo, è stato nuovamente allestito il Presepe a grandezza naturale, grazie all’iniziativa di un comitato coordinato da Francesca Manuali. Un ritorno gradito che ha restituito alla zona una ulteriore attrazione. Il presepe è anche il protagonista della mostra allestita negli arconi del palazzo dei Consoli che si aprono su via Baldassini, dove Alfredo Piccotti ha presentato una personale che comprende quanto prodotto con abilità in anni ed anni di lavoro. Presepi di varie dimensioni, quasi tutti ambientanti in scenari dominati dai più importanti monumenti eugubini: dal palazzo dei Consoli alla chiesa di San Francesco, dalle logge dei Tiratori al Teatro romano, da San Giovanni alla basilica sul monte Ingino. Non mancano proposte originali, frutto di sensibilità e buona manualità. La mostra resterà aperta fino al 27 dicembre (orario: 10-12 e 16-19).

AUTORE: Giampiero Bedini