Il senso della nuova iniziazione cristiana

DIOCESI. Tempo di comunioni e cresime

Nel mese di maggio l’attività pastorale diocesana è concentrata nella celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Momento importante per centinaia di ragazzi che, come sottolinea il vescovo Vincenzo Paglia nel Direttorio sull’iniziazione cristiana, “giunge al termine di un percorso comunitario di formazione e partecipazione alla vita della Chiesa, durante il quale si amministra il sacramento della penitenza, e quindi i sacramenti dell’eucarestia e della cresima”. Specificandone poi le modalità: “Per sottolineare la peculiarità della cresima che, mentre conferma il battesimo, ci rende partecipi della ricchezza della vita spirituale della carità cristiana, sarà celebrata nella cattedrale di Terni e nelle due concattedrali di Amelia e Narni. La Comunione, che sarà celebrata nelle rispettive parrocchie, deve restare con chiarezza il centro del cammino dell’iniziazione cristiana: il ragazzo, partecipando alla mensa eucaristica, giunge al culmine dell’iniziazione divenendo pienamente membro del Corpo di Cristo”.

Le cattedrali diventano i luoghi centrali della comunità diocesana, dove i ragazzi di parrocchie diverse nello stesso giorno ricevono per mano del Vescovo il sacramento della confermazione. Una scelta basata sulla centralità della comunità ecclesiale, che genera alla fede i propri figli, li accoglie e con loro condivide la gioia della festa e la preghiera.

Una scelta non sempre condivisa e in qualche caso poco compresa fino in fondo. Così ci sono gli scontenti, gli indifferenti e i contenti. Della prima categoria fanno parte tanti parenti dei cresimandi, in particolare i più anziani, che hanno difficoltà a seguire i loro ragazzi da vicino in un momento importante della loro vita. Tra gli indifferenti ci sono coloro che restano sulla porta della cattedrale o all’esterno a fare conversazione, qualche volta fin troppo chiassosa, arrecando disturbo e disinteressandosi della festa e forse anche dei loro ragazzi. Tra i contenti sicuramente i cresimandi che, emozionati, si trovano a condividere con tante persone la gioia di essere intorno alla mensa del Signore in cattedrale (alcuni vi entrano per la prima volta) nella solennità della messa celebrata dal Vescovo.

È allora importante sottolineare che “la cresima – ricorda il Vescovo – è anzitutto un dono, un dono ‘sette volte’ grande, che il Signore fa ai nostri ragazzi. Ne hanno bisogno. Non è facile neppure per loro la vita di oggi. Cerchiamo di creare attorno ai nostri ragazzi un clima di festa e di preghiera” e che si arrivi a comprendere il senso profondo della comunità, per essere a nostra volta una comunità educante.