La diocesi di Gubbio, impegnata da tempo nell’inventariazione e nel recupero dei beni culturali, si apre oggi alla città con un percorso museale ricco di arte, storia e cultura. Dopo il Museo diocesano sito nel palazzo dei Canonici collegato alla cattedrale, e la chiesa di S. Maria Nuova (di proprietà del ministero per i Beni culturali ma aperta al pubblico con la collaborazione della diocesi), la chiesa dei “Bianchi” diventa – con la solenne cerimonia inaugurale di sabato 30 ottobre – il terzo polo di eccezionale interesse che si intende mettere a disposizione della cittadinanza, del turista, della cultura. Questa interessantissima chiesa racchiude memorie religiose, sociali, artistiche, che rappresentano un frammento storico incredibilmente importante e di rilevante prestigio. La chiesa, già luogo di culto, titolata a “Santa Maria dei Laici” e da sempre la principale dedicata alla Madonna, per la centralità della sua ubicazione, sarà utilizzata come portale del sistema museale diocesano, ma pur sempre disponibile per un eventuale analogo utilizzo dell’intero sistema museale cittadino, purché ci siano le volontà e le necssarie condizioni per affrontare un tema tanto delicato, ma certamente di grande respiro per l’offerta tuiristica. La cerimonia di sabato rappresenta la realizzazione di un sogno coltivato dai molti eugubini interessati ai fatti d’arte, di storia e di cultura; perché nella chiesa saranno ricontestualizzate le tante opere d’arte che in origine l’abbellivano, nel rispetto della sua storia e della religiosità del popolo eugubino. Superati i pericoli di una improvvida alienazione e la trasformazione in un auditorium, dopo l’intervento di consolidamento dell’intera struttura è iniziato un lungo lavoro di restauro grazie all’interessamento del dott. Elias Tasias che, con un notevole finanziamento del Sil, ha permesso di riportare in luce tutti i cromatismi del presbiterio e del bellissimo altare di marmi pregiati. La presentazione dei lavori di restauro del presbiterio è stata l’occasione per far ritornare in sede le due preziose tele di Antonio Gherardi. Successivamente, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia è iniziato il lavoro di restauro dei supporti lignei del Ciclo della Vergine realizzato da Felice Damini con i suoi collaboratori. Ora si potrà ammirare tutto il ciclo riposizionato lungo le pareti della chiesa, insieme all’Annunciazione del Barocci, terminata dal discepolo V. Mazzi, e quella del Michelini, l’una e l’altra esposte in mostra a Perugia a palazzo Baldeschi. C’è la volontà, inoltre, di ricontestualizzare, appena sarà posssibile, gli affreschi quattrocenteschi che ornavano il cosiddetto Sepolcro. Sabato sarà un bella opportunità per molti eugubini apprezzare una della tante meraviglie della nostra città, per molti sconosciute. Ma l’attività della diocesi per i beni culturali, che in questi ultimi quindici anni vanta il restauro di oltre cento opere, non temina qui, perché sta per essere organizzata la presentazione di una delle opere più belle opere del Rinascimento a Gubbio; parlo della tavola nella chiesa di San Domenico, raffigurante L’istituzione dell’eucarestia, o Comunioone degli apostoli, da molti considerata il capolavoro di Giuliano Presutti databile attorno al 1535. Come pure, presto saranno presentati i lavori di restauro nella splendida chiesa e nell’oratorio della confraternita della SS. Trinità detta “della Misericordia”
Il terzo polo della cultura
Dopo il Museo diocesano e S. Maria Nuova, la chiesa dei “Bianchi” diventa il terzo centro di eccellenza diocesano
AUTORE:
Paolo Salciarini