Il Vescovo ha invitato a ‘conoscere e misurarsi’ con la Parola di Dio, a riscoprire la preghiera, a restituire centralità alla domenica, alla carità e agli ultimi

II Unità pastorale. L'incontro con i giovani

Sono stati due mesi molto intensi per mons. Giuseppe Chiaretti quelli della visita alla seconda Unità pastorale della città. Giorni che resteranno fortemente impressi nel suo cuore prima che nella sua mente. Ha voluto che fosse ben chiaro il significato della sua presenza e per questo lo ha sottolineato nelle celebrazioni di apertura della visita. La ragione del ‘suo pellegrinaggio’ non va ricercata tanto nell’esigenza di ottemperare ad una prescrizione del codice di diritto canonico, ma piuttosto nel desiderio di conoscere, verificare, se del caso correggere, ma soprattutto incoraggiare la vita delle comunità cristiane in un momento storico non facile per i credenti. Come stimolo di riflessione e di confronto ha voluto ricordare la comunità cristiana di Gerusalemme presentata in Atti 2, quella cioè che aveva il suo fondamento irrinunciabile in quattro perseveranze: nell’ascolto della Parola di Dio, nell’esercizio della carità, nella preghiera, nella celebrazione del giorno del Signore. Nei momenti di commiato mons. Chiaretti, avendo presente la proposta delineata, ha insistito su alcuni suggerimenti pratici per renderla concreta. Ha sottolineato la necessità di ‘conoscere e misurarsi’ con la Parola di Dio, nella quale possono trovarsi risposte adeguate alle domande e ai problemi della nostra vita quotidiana. Ha insistito altresì sulla bellezza di riscoprire la preghiera (magari nella forma semplice ma bella ed intensa del rosario) ed il dialogo sereno in famiglia, facendo tacere qualche volta l’invadenza della Tv. Ha insistito sull’urgenza di restituire alla domenica, giorno del Signore che ha nell’eucarestia il suo culmine, la centralità che sembra aver perduto anche nella vita di molti credenti. Il Vescovo ha detto che tutto questo deve avere il suo sbocco naturale nella carità, nell’attenzione ai più deboli, agli ultimi. Uno schema di riferimento questo, che il Vescovo ha riproposto in ogni circostanza. Chiaretti ha vissuto con particolare intensità gli incontri con i giovani in genere, partecipando anche a diversi momenti di festa con loro, come d’altro canto i contatti nel mondo del lavoro. Nelle scuole ove è stato accolto ha saputo aprire un dialogo aperto e profondo con gli studenti che sicuramente non mancherà di produrre frutti. Il Vescovo ha costantemente richiamato la prospettiva urgente di organizzare, sia pure con gradualità, iniziative per ‘unità pastorali’. Per questo ha apprezzato gli incontri con questa dimensione. Ricordiamo quelli con i gruppi di pastorale familiare a Santo Spirito, con i consigli pastorali ed affari economici a Santi Biagio e Savino, con le persone vedove, cui ha prospettato un grande spazio di testimonianza ed impegno, a Santa Maria di Colle, con gli stranieri a Sant’Antonio, con i ministri della Carità, Liturgia e Catechesi a San Ferdinando, con i giovani presso l’Istituto don Bosco, con l’Azione cattolica a Santa Maria di Colle, con le comunità religiose del territorio e con i vari movimenti ecclesiali ove presenti. Prossimo impegno è la visita alla 6a Unità, che comprende le parrocchie di Casaglia, Santa Petronilla (11,12 e 13 dicembre) e Monteluce (febbraio 2005).

AUTORE: Gianni Fabi