Imprese virtuose

Economia. Da Cucinelli e Angelantoni un segnale positivo di cambiamento per aziende, istituzioni e parti sociali

L’ingresso in Borsa di Brunello Cucinelli (245 milioni di ricavi nel 2011, +24% sul 2010) presentato in una location insolita, il Museo diocesano di Milano, ha tenuto banco nelle pagine finanziarie dei principali quotidiani nazionali di questa settimana. “Credo che il rapporto tra industria e finanza vada ricostruito – ha tra l’altro detto l’imprenditore di Solomeo. – Io voglio affidare al mercato la tutela della mia azienda da qui a 50 anni”. Le richieste, provenienti da tutto il mondo, hanno superato di ben 17 volte l’offerta globale. Tra gli investitori figurano anche nomi prestigiosi come Ermenegildo Zegna e Benetton, ed il prezzo per azione è stato fissato a 7,75 euro, il livello massimo della forchetta ipotizzata. La Borsa poi ha premiato gli investitori, facendo registrare il primo giorno di quotazione il valore di 11,60 euro, un +50%, un incremento che non si vedeva dai tempi della bolla internet o dagli anni ’90. Ancora una volta il re del cashmere, un “imprenditore affabulatore e visionario”, come lo ha definito Il Sole 24 Ore, ha sorpreso tutti, anche con l’inserimento nel Consiglio d’amministrazione di padre Cassian Folsom, priore del monastero di San Benedetto a Norcia, con l’incarico di vigilare sul rispetto della dignità umana. La quotazione di Cucinelli, la prima new entry di Borsa italiana nel 2012, è un segnale di cambiamento molto forte per l’Umbria, una regione caratterizzata prevalentemente da un tessuto di Pmi (piccole e medie imprese) a gestione familiare, quasi sempre sottocapitalizzate, poco internazionalizzate, raramente aperte all’ingresso di manager esterni e fortemente condizionate nel loro sviluppo dalle vicende personali dell’imprenditore-fondatore.

 

Ma il collocamento di Cucinelli ha fatto passare in secondo piano un’altra importante operazione finanziaria di un’azienda umbra: si tratta dell’ingresso del Fondo Sgr nel capitale di Angelantoni Test Technologies con 8 milioni di euro, il primo investimento fatto in Umbria dal Fondo, che vede tra i soci il ministero dell’Economia e delle Finanze. Gianluigi Angelantoni è un imprenditore tuderte di seconda generazione, che sta gestendo ottimamente anche il nuovo passaggio generazionale, coniugando i valori del capitalismo familiare con quelli della cultura manageriale. Un’altra azienda del gruppo da lui guidato, la Archimede Solar Energy, inaugurata lo scorso settembre, è una joint venture con la multinazionale tedesca Siemens (socia al 45%), che ha richiesto un investimento complessivo di 50 milioni di euro, interamente coperto dai soci privati. Ma anche il Pubblico ha fatto la sua parte: il sito di Villa S. Faustino, dove sorge lo stabilimento, è stato infatti bonificato a cura della Regione con un investimento di 12 milioni di euro. Esempio virtuoso di sinergia pubblico-privato, con imprenditori che investono e rischiano e istituzioni illuminate che creano le condizioni per attrarre in Umbria anche capitali stranieri. Due casi, quello di Cucinelli e quello di Angelantoni, purtroppo abbastanza isolati, che però dovrebbero servire da stimolo per altri imprenditori, le istituzioni, le parti sociali e tutti quelli che hanno a cuore lo sviluppo sociale ed economico dell’Umbria.

AUTORE: Alberto Mossone