In cantiere con amore

DIOCESI. I quindici anni di attività di “Corinzi 13” per un nuovo modo di portare avanti il lavoro e l’educazione

Un scommessa lunga 15 anni: è quella della “Corinzi 13”, che ha festeggiato il 5 dicembre i cinque lustri di attività. Tanti ne sono passati da quel momento di “lucida follia” in cui un gruppo di giovani professionisti, impegnati nella Chiesa diocesana ed in modo particolare nell’educazione dei più giovani, spinti ed incoraggiati dal vescovo – oggi emerito – mons. Pietro Bottaccioli, decide di lasciare le proprie “certezze” investendo su un modo nuovo di operare. Un investimento sull’unicità e sulla dignità di ogni persona, sul lavoro strumento di realizzazione e promozione umana.

Un modo di fare impresa fondato su mutualità, sobrietà e solidarietà. L’avvio con piccoli lavori edili e di facchinaggio, quindi la nascita della Edilcorinzi per il settore edile e della cooperativa sociale Il Sicomoro per l’educazione ed il sostegno alle donne, fino ad arrivare alla nuova Corinzi 13, società cooperativa sociale, che ha come ambito di specializzazione prevalente il restauro di beni immobili di pregio storico, artistico e monumentale e della costruzione e manutenzione di edifici civili, per il quale ha ottenuto tutta una serie di qualificate attestazioni, oltre ad attività complementari (falegnameria, tinteggiatura, facchinaggio, manutenzione del verde, impiantistica idraulica ed elettrica).

Inoltre ha attivato un “Centro di pre-inserimento lavorativo” che consente a soggetti con handicap o disagi di svolgere un periodo propedeutico all’acquisizione di capacità e prerequisiti al lavoro, ovvero, nei casi più gravi, di vivere la quotidianità in un ambiente protetto, aiutati a mettere a frutto le proprie risorse. Si avvale degli operatori socio-assistenziali, delle educatrici e psicologhe della cooperativa sociale Il Sicomoro che, mediante lo spazio gioco e l’assistenza compiti, opera con particolare riguardo all’educazione e al reinserimento sociale dei minori.

Insomma, una realtà viva, a servizio del territorio, che impiega, tra soci lavoratori, soci volontari e dipendenti non soci, più di 40 persone. Oggi vive con preoccupazione la situazione di crisi che ha investito fortemente anche il nostro territorio, con i più deboli che rischiano di essere coloro sui quali si scaricano soprattutto i “costi” della crisi. Chi ha scelto, come Corinzi 13, di fare impresa sociale, sa che al mondo del no-profit spetta un ruolo fondamentale. Chi oggi le sostiene, sostiene la speranza di costruire un mondo nuovo e un futuro sostenibile.