In questa Settimana c’è tutta la nostra fede

Il messaggio augurale del Vescovo mons. Tuzia alla diocesi

beato-angelico-crocifissione-con-i-santiSiamo lieti di pubblicare nell’imminenza della santa Pasqua il messaggio augurale che il vescovo mons. Benedetto Tuzia ha voluto inviare a tutta la comunità diocesana di Orvieto-Todi affidata alle sue cure pastorali. Ecco di seguito il testo del messaggio.
____________
Entrati nella grande e santa Settimana, stiamo per varcare la soglia di una nuova Pasqua: rivivremo insieme il mistero della morte che si fa vita.
Quest’anno la nostra Chiesa diocesana di Orvieto – Todi vive una particolare e straordinaria esperienza di grazia con la celebrazione del Giubileo eucaristico straordinario in ricordo dell’evento prodigioso di Bolsena nel 1263.
Cosa significa oggi vivere il mistero pasquale celebrando il Giubileo eucaristico? E quali richiami ci vengono dall’eucarestia?
Lo stimolo più forte, evidenziato dall’immagine del pellicano presente nel logo, è un forte richiamo alla vita buona e bella di Cristo che ha scelto la logica dell’amore e del dono di sé.
In ogni eucaristia celebriamo e facciamo memoria della Pasqua, per sentirci ripetere – fino a che non entri nel cuore e nella vita – che un uomo di nome Gesù è riuscito a sconfiggere la morte risorgendo, e che è vivo oggi in mezzo a noi. Per sentirci dire che la morte non l’avrà vinta sulla vita, sull’amore, sulla speranza.

Fare memoria della Pasqua è ricordare, cioè scrivere e scolpire nel cuore quella Settimana di tanti secoli fa nella quale sono accaduti avvenimenti che riguardano tutti gli uomini di tutti i tempi.
Come ci narrano i Vangeli, in quella Settimana un Uomo, amato da alcuni e odiato da altri, fu messo a morte, lo seppellirono ma il terzo giorno risuscitò per mai più morire.
La nostra fede sta tutta qui: si concentra, si aggrappa, nasce in quella settimana.
Fare memoria della Pasqua è mettersi di fronte alla croce di Gesù, alle nostre croci, alla nostra morte, alla morte di chi amiamo.
La Pasqua è il ‘luogo’ dove la nostra fede viene passata al setaccio.
È il ‘luogo’ dove le nostre speranze possono diventare audaci, inarrestabili.
È il ‘luogo’ di una speranza che non muore, quella speranza che cerca di intravvedere in un seme sepolto una spiga o un fiore che stanno per nascere. Perché là, in quell’alba primaverile di molti secoli fa è risuonata una voce. Risuona ancora oggi. Risuonerà per sempre: “È risorto!… Non è qui”.
Tutto inizia e dipende da quel mattino di Pasqua, splendido dono dell’inesauribile fantasia di Dio. Il Risorto cammina con noi, oggi; ci insegna e ci rende capaci di vivere da risorti, di diventare suoi testimoni, di rendere visibile e concreta la speranza per tutti facendo rotolare via tutti quei macigni che impediscono di vivere in pienezza.
Signore, mettici nel cuore una grande speranza.
E tu, Chiesa di Orvieto – Todi, torna a sperare.

AUTORE: † Benedetto Tuzia Vescovo