Investire in ‘cervelli’

Università. Conclusione del VII centenario dell'ateneo perugino, presente Napolitano

Per costruire un futuro per l’Europa occorre ‘ancorarsi al passato e guardare in prospettiva al futuro’. La ricerca e la formazione, ‘leva per l’economia e la società’, devono poter essere salvaguardate ‘da tutte le forze italiane’. Per questo occorrono delle ‘politiche innovative’, bisogna ‘regolare la politica dei tagli’, essere ‘sensibili e disponibili per valutazioni ed interventi pubblici verso il sistema universitario’. Questi l’augurio e l’esortazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenuto in occasione della cerimonia conclusiva delle celebrazioni del VII centenario della fondazione dell’Università perugina, evento tenutosi nell’aula magna del Rettorato il 23 febbraio, alla presenza di autorità civili, militari e religiose, di studenti e docenti. Le chiare parole del Capo dello Stato sono state precedute da autorevoli interventi, i quali hanno inteso ricordare il prestigio e la validità ‘ anche in un periodo di crisi come questo ‘ dell’ateneo della città. In particolare il rettore Francesco Bistoni ha sottolineato che fin dalla sua origine l’ateneo ‘è stato chiamato non solo a formare uomini capaci di imporsi nel campo del sapere, ma anche a preparare cittadini di solide virtù morali e civili’. Bisogna quindi ‘rispettare ed onorare, ma anche coltivare ed incrementare’ questo patrimonio di valori culturali ed umani, accresciutosi negli anni. Il Rettore ha anche affrontato le problematiche più scottanti con cui l’Università deve fare i conti oggi, la critica riguardo i concorsi con esito preordinato, gli sprechi, e soprattutto la mancanza di fondi per la ricerca, funzione ‘deputata’ dell’Università, secondo Bistoni. Continuando in questo modo si creerebbe così il problema del ‘rapido incremento dei cervelli in fuga’ ed un calo della qualità della didattica. Sembra quindi lontana l’immagine, ricordata da Bistoni e contenuta nel messaggio inviato dal Papa il 12 maggio, di un’università ‘luogo privilegiato dove soprattutto i giovani possano trovare sempre valide offerte scientifiche’. Chiedendo che ‘i Governi’ si ‘facciano carico degli obblighi che ne derivano’, Bistoni conclude ribadendo il prestigio e gli alti compiti cui l’Università perugina ha assolto e deve assolvere, compiti cui essa ‘non intende venir meno’. Nel dettagliato discorso, tutt’altro che di occasione, Bistoni ha voluto sottolineare che la celebrazione dei settecento anni di fondazione ha contribuito a far maturare la consapevolezza diffusa che l’Università di Perugia ha ‘un ruolo fondamentale da svolgere come comunità educante al servizio degli studenti’ e al tempo stesso che la città è chiamata a caratterizzarsi sempre più come città universitaria. Ciò significa che deve attrezzarsi in modo da essere capace di aiutare gli studenti a diventare cittadini consapevoli e responsabili, partecipi dei problemi e delle difficoltà di una società complessa come la nostra. Bistoni ha ricordato anche le lauree honoris causa conferite dall’ateneo; tra queste quella conferita al metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill, allora incaricato delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ed oggi, dopo la morte di Alessio II, suo successore come Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Bisogna guardare al passato per cercare di migliorare: di questo avviso anche il rappresentante degli studenti, Amabile Fazio, che ha evidenziato il ‘calo di iscrizioni nell’ateneo’, riflesso della crisi attuale. Il periodo buio però può essere superato, secondo Fazio, con ‘uno sforzo da parte di tutti quelli che nell’Università vivono, in essa credono e contribuiscono ogni giorno all’accrescimento del suo prestigio’. Piccoli segni di ripresa sono stati ravvisati dal presidente del Comitato per le celebrazioni del settimo centenario, Antonio Pieretti, nel completamento di ‘alcune strutture di primaria importanza’ come, ad esempio, la realizzazione della Biblioteca di studi umanistici a piazza Morlacchi e il polo unico di Medicina. Inoltre, convegni e mostre hanno messo in risalto il ruolo primario dell’Università a Perugia, ed il suo forte legame con la città. ‘Con questo impegno ‘ ha concluso Pieretti ‘ di certo costruiremo altri sette secoli di storia’. C’è stato anche un breve saluto di un rappresentante degli studenti e la consegna degli attestati di merito ai migliori laureati nell’anno, uno per ogni facoltà.

AUTORE: Margherita Idolatri