La Basilica superiore ritrova la vela di Giotto, ricomposta pezzo per pezzo

Assisi/ Nel convento i lavori partiranno il prossimo anno

Sono passati cinque anni dalle violentissime scosse del 26 settembre ’97 e il recupero del complesso monumentale della Basilica di San Francesco di Assisi è praticamente concluso. La parte strutturale – la ricostruzione delle vele crollate nella Basilica Superiore – avvenne a tempo di record, in poco più di un anno. Poi, in modo graduale, le altre parti del convento furono recuperate. Contemporaneamente si avviò quella gigantesca e complessa opera di ricomposizione dei frammenti che ha portato alla ricomposizione, pur parziale (al 50 per cento) dell’affresco degli otto santi all’ingresso della chiesa. Nell’occasione del quinto anniversario si “celebra” anche la vela di San Girolamo che è tornata a splendere (toccato il 65 per cento del recupero con la ricollocazione di circa 40mila frammenti). Al punto che il padre custode del Sacro Convento, Vincenzo Coli, commenta che “è stato un risultato fantastico, anche insperato”. Levando lo sguardo verso l’alto della Basilica Superiore si può infatti ammirare di nuovo l’affresco che ha conservato complessivamente l’unità figurativa. Ma c’è ancora da lavorare per cercare di sanare le ferite del sisma. Questi affreschi sono stati ricollocati al loro posto con un eccellente lavoro dei restauratori, guidati da Sergio Fusetti. Resta da pensare all’impresa forse più difficile: la vela attribuita a Cimabue, sbriciolatasi in 120mila frammenti. Le tecnologie – è interessato anche il Cnr di Bari per immagazzinare i dati nel cervellone – faranno la loro parte anche se poi i restauratori dovranno essere messi in grado di lavorare sulla base di queste nozioni informatiche, con un passaggio tra la scienza e la perizia dei tecnici. Ci sarà anche un problema tecnico legato alla presenza di due colori ‘smorti’ da assemblare. Nel complesso degli interventi strutturali avviati nel complesso monumentale della Basilica di San Francesco manca un’ultima opera: la ristrutturazione delle abitazioni dei frati, ancora segnate dalle crepe del sisma. “Si stanno definendo in questi giorni – ha detto padre Coli – i termini per l’appalto dei lavori che dovrebbero iniziare l’anno prossimo grazie ad un finanziamento regionale di circa un milione e mezzo di euro”. Sono cinque i livelli interessati, dalle ”celle” dei frati – una cinquantina – dislocate su due piani, al laboratorio, alla lavanderia, al guardaroba curato dalle suore. “Si pensa a realizzare anche un ascensore, assente in quella zona, capace anche di ospitare una lettiga per gli ammalati – ha detto il religioso – sempre nel rispetto dei vincoli storici e artistici tenendo però conto delle esigenze moderne”.

AUTORE: R.C.