La Corte dei conti indaga sui “rimborsi” dei gruppi consiliari della Regione

Regione. La Corte dei conti chiede chiarimenti sulle spese

Consiglio-RegionaleUn’indagine della Corte dei conti sulle spese dei gruppi consiliari di palazzo Cesaroni ha fatto pensare alle analoghe vicende che hanno fatto esplodere la crisi politica e istituzionale in Lombardia e Lazio. La magistratura contabile avrebbe riscontrato differenze significative tra dichiarazioni e scontrini presentati, e sarebbero state portate avanti tre istruttorie. Al vaglio, nel dettaglio, il milione e mezzo di spese (489.600 euro per il funzionamento e 919.433,58 per il personale dei gruppi) per il 2012.

“Il Consiglio regionale – si è espresso il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega – è sempre aperto e disponibile a fornire alla magistratura contabile ogni chiarimento utile a offrire chiarezza e collaborazione su come vengono impiegati i soldi pubblici, sia dagli organi istituzionali, sia dai gruppi consiliari, come da lunga tradizione di questa assemblea legislativa”.

“Consapevoli – ha aggiunto – dell’alto ruolo svolto dall’assemblea legislativa regionale e dei delicati compiti cui dobbiamo adempiere nel nostro ruolo istituzionale, abbiamo sempre posto la massima attenzione alle modalità, alle procedure di spesa e anche all’ammontare della spesa relativa all’attività dei gruppi consiliari, che da questo anno è stata tra l’altro ridotta da 1.441.559,61 euro del 2012 a 1.171.023,95 euro del 2013”.

Brega ha spiegato poi, a nome dei capigruppo, che le osservazioni evidenziate dalla sezione controllo della Corte dei conti dell’Umbria sono state formalizzate il 26 aprile scorso, e le contro-deduzioni e i chiarimenti dei gruppi interessati sono state inviate alla Presidente della Regione Umbria, per l’inoltro alla magistratura contabile, il 24 maggio scorso. “Occorre ricordare – ha aggiunto Brega – che le note riepilogative delle spese sostenute dai gruppi consiliari nel 2012 sono state redatte dai presidenti degli stessi ai sensi della legge regionale 3/96 e relativi regolamenti. Gran parte della normativa relativa al controllo dal 2013 è cambiata, e il Consiglio regionale dell’Umbria nello scorso mese di dicembre è stato il primo ad adeguare la propria normativa regionale ai nuovi meccanismi di controllo. In virtù della nuova normativa i rendiconti 2012 sono stati inviati direttamente alla Corte dei conti il 1° marzo scorso, saltando il passaggio all’Ufficio di Presidenza previsto dalla vecchia legge”.

“Attendiamo con fiducia – ha concluso Brega – l’esito dell’azione della sezione Controllo della Corte dei conti, cui ribadiamo la massima fiducia, rimanendo a disposizione per qualunque altro chiarimento si dovesse rendere necessario”.

Più stizzita e polemica la replica della presidente Catiuscia Marini, che ha ricordato come l’Umbria sia “dal 1996 tra le poche Regioni italiane che disciplina le modalità di utilizzo delle risorse dei gruppi per le funzioni politico-istituzionali, con una modalità di individuazione delle spese rendicontabili per convegni, dibattiti, missioni. Se c’è una responsabilità individuale, sarà il diretto interessato a rispondere alle contestazione della Corte dei conti”.

“Abbiamo trasmesso la documentazione – ha concluso – ma non consentiamo di avanzare dubbi sull’Umbria, che in questa materia ha avuto sempre senso di responsabilità, utilizzando da anni modalità trasparenti sul costo di funzionamento dei gruppi. Mi aspetto che la stampa dica questo, con molto senso di responsabilità”.

AUTORE: E. Q.