La cremazione in nome della ‘libera scelta di civiltà’

Proposta di legge dello Sdi in consiglio regionale prevede la 'sala del commiato'

Un convegno sulla cremazone (sabato 14) segue di pochi giorni la presentazione in Consiglio regionale (lunedì 9) di un progetto di legge sullo stesso tema. Il convegno è promosso dalla ‘Associazione per la cremazione’ di Perugia, la proposta di legge dai consiglieri dello Sdi (Socialisti democratici italiani) Ada Girolamini e Marco Fasolo e Moreno Finamonti dei Democratici. APerugia già esiste (dal 1840) ed è funzionante un forno crematorio che, completamente ristruttrato nel 1993 è passato dalle 170 alle 500 cremazioni all’anno, molte delle quali da fuori regione. Due iniziative proposte sotto lo slogan, che è il titolo del convegno (si terrà all’Hotel Plaza sabato mattina), ‘Cremazione. Libera scelta di civiltà’. L’obiettivo è di spingere gli enti locali a fornire maggiori informazioni e rimuovere ‘gli ostacoli burocratici ed economici che si frappongono alla diffusione’. La questione posta dalle due iniziative non è sulla liceità della cremazione. Le leggi dello Stato la consentono fin dal 1987 mentre già nel 1963 la Chiesa toglieva il divieto alla cremazione dei defunti che era precedentemente accompagnato dalla scomunica in quanto veniva fatta in dispregio della tradizione cattolica. Il dibattito si è riaperto in questi ultimi anni con la legge 130 del 2001 che non considera più reato penale la dispersione delle ceneri e consente di scegliere dove conservarle cancellando di fatto l’obbligo di sepoltura nei cimiteri. Possibilità che non trova il consenso della Chiesa che invita i fedeli all’uso dei cimiteri, anche per evitare possibili forme di superstizione. La legge del 2001 è rimasta inattuata, affermano le associazioni a favore della cremazione che hanno chiesto alle regioni di intervenire per superare lo stallo. Un primo passo è stato fatto poche settimane fa in Lombardia con la presentazione di un disegno di legge che prevede, tra l’altro, la ‘sala del commiato’ in cui sia possibile vegliare i defunti in un luogo che non sia l’obitorio annesso all’ospedale. Una proposta simile è contenuta nella legge presentata in Umbria che prevede uno spazio ‘per consentire lo svolgimento di funerali civili e celebrazioni funebri con altri riti religiosi’. Una attenzione doverosa ai credenti di altre religioni come i mussulmani, i quali, peraltro, non ammettono la cremazione e da anni chiedono spazi cimiteriali per la sepoltura dei loro morti. Colpisce, però, nella presentazione della proposta di legge il richiamo alla ‘laicità’ giocata come alternativa e in contrapposizione al cattolicesimo, quando si sceglie il 20 Giugno (giorno caro alla massoneria perugina che lo celebra ancora ricordando la liberazione dal dominio pontificio) per presentare in comune la raccolta di firme ‘per chiedere maggiori possibilità di celebrare funerali laici’ come ha annunciato Walter Biscotti di Umbria democratica. La cremazione è vista con interesse in particolare nelle grandi città che hanno problemi di spazi per le tumulazioni, tanto che non pochi emigrati preferiscono riposare nel cimitero del loro paese d’origine, molto più a misura d’uomo e di pietà popolare anche per i vivi che onorano la memoria dei loro cari. Cosa ne pensa la Chiesa Nel Catechismo della Chiesa cattolica è chiaramente espresso il pensiero della Chiesa sulla cremazione. Ne parla ai numeri 2300 e 2301. ‘ corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità nella fede e nella speranza della risurrezione. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale; rende onore ai figli di Dio, templi dello Spirito Santo”’autopsia dei cadaveri può essere moralmente ammessa per motivi di inchiesta legale o di ricerca scientifica. Il dono gratuito di organi dopo la morte è legittimo e può essere meritorio. La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione la fede nella risurrezione dei corpi’

AUTORE: MariaRita Valli