La diocesi ha festeggiato l’anniversario dei 50 anni di vita del settimanale “La Voce” con un Convegno su stampa, radio e web

Una Chiesa che comunica

Domenica scorsa, 15 gennaio, la nostra Arcidiocesi ha celebrato il 50’anniversario del suo giornale La Voce: giornale suo e delle altre sette sorelle, le Chiese dell’Umbria. Siamo gli eredi di Francesco e Benedetto, di Chiara e Rita: distinti, ma uniti! Qualcuno ha voluto criticare la scelta della giornata per la coincidenza col carnevale, ma noi abbiamo preferito – e la gente lo ha capito – proprio questa domenica che ci portava la grande ‘comunicazione’ di Gesù: “Beati voi poveri, guai a voi ricchi, beati voi che piangete, guai a voi che ridete…”, mentre Paolo esaltava la risurrezione e Geremia ammoniva: “Maledetto l’uomo che pone nella carne il suo sostegno (leggi ‘quattrini, arrivismo, egoismo, successi)” e “beato chi confida nel Signore, come albero piantato lungo l’acqua, dalle foglie sempre verdi, che nella stagione della siccità non intristisce e mai smette di produrre i suoi frutti”.È stato il nostro arcivescovo, mons. Riccardo Fontana, ad approfondire la parola di Dio nell’omelia al pontificale della sera. Un annunzio che non può restare però nel breve perimetro della chiesa, ma deve giungere ovunque è in atto la storia, una storia da rileggere e rinnovare in Cristo. Ecco allora La Voce, con il suo particolare taglio soprattutto locale, dalla regione, alla diocesi, ai comuni e alle frazioni stesse, per dar ragione di un cammino che punta verso l’alto: la vita e non la morte, la gioia e non la disperazione, la giustizia e la pace per un millennio veramente nuovo. Gesù ci dà il segreto della “Beatitudine”: chi ha detto che a Dio piace vederci tristi? Egli ci vuole “Beati”: e bisognerà pur dirlo “ad ogni creatura”.La gente ha capito ed ha affollato la sala del convegno nella parrocchia di Santa Rita, ove è oggi uno dei principali laboratori dei mass-media diocesani. E ne è stata ben compensata, ascoltando il direttore de La Voce, mons. Elio Bromuri, con la sua vivacissima e interessante analisi del problema e la proposta dei “nuovi orizzonti delle Comunicazioni sociali”. Non sono state soltanto parole, perché sono seguiti, con estrema concretezza, i lavori di gruppo dedicati ai tre grandi temi – stampa, radio, web diocesani – sui quali hanno poi riferito rispettivamente Rita Valli, Sandro Costanzi, Paolo Giovannelli, con tutto un programma che non deve restare sulla carta. Dovremmo citare molti nomi, tra cui quello di Gianni Ferri e degli altri collaboratori ‘storici’, cui è stata offerta una “penna stilografica-ricordo”, quando ci siamo ritrovati tutti insieme per il momento conviviale. Personaggi ricordati anche durante il convegno, attraverso una rievocazione appunto dei “cinquant’anni di fatti e protagonisti”, curata dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali e relazionata dalla segretaria Eleonora. Importante anche il contributo del vicario generale, mons. Luigi Piccioli, all’inizio del convegno che ha portato il saluto dell’Arcivescovo, giunto soltanto a sera. Mons. Piccioli, dopo aver puntualizzato la centralità della comunicazione nel Sinodo, si è soffermato sull’importanza di creare una figura all’interno di ogni comunità di ‘animatore della comunicazione’, da inserire in un sistema ‘reticolare’ per favorire il passaggio del messaggio evangelico.

AUTORE: Agostino Rossi