La legge della carità

A SPOLETO il 41° Congresso nazionale di diritto canonico

È stata scelta Spoleto come location per la 41a edizione del Congresso nazionale di diritto canonico, promossa dall’Associazione canonistica italiana. Dal 7 al 10 settembre la Città ducale è stata così culla degli oltre 200 partecipanti che si sono riuniti per dibattere, in questa occasione specifica, su “La giurisprudenza della Rota Romana sul matrimonio” dalla sua istituzione, nel 1908, al 2008, quando ha compiuto il suo primo centenario. Gli ospiti, principalmente sacerdoti e avvocati canonisti, sono stati accolti dall’amministratore apostolico, l’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, nella basilica di S. Eufemia, dove si è aperto l’incontro con una celebrazione eucaristica. Presente anche il card. Urbano Navarrete, professore emerito della Pontificia Università Gregoriana. Nell’omelia, mons. Fontana ha esordito con una domanda per tutti coloro che operano al servizio del prossimo: “Come conciliare la verità del Vangelo con la realtà umana? – ha detto – Ci vuole profezia e carità e non basta fare gesti ma occorre ‘incarnarsi’, calarsi nella realtà”. E ha aggiunto: “La storia ci dice che la Chiesa ha inciso sul diritto delle genti in maniera significativa. Ancora oggi usa la sua ‘squadra’ e col diritto ammansisce i forti e aiuta i deboli”. Al termine della celebrazione, nella sala dei Vescovi del complesso arcivescovile sono stati aperti ufficialmente i lavori. Presenti anche le autorità civili, tra cui: il sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti, e il segretario del Consiglio dell’Ordine degli avvocati della Città, Maria Letizia Angelini Paroli, che hanno dato il loro saluto; e, ancora, il presidente del Consiglio comunale, Stefano Lisci, e quello della Cassa di risparmio di Spoleto, Alberto Pacifici. Particolare il benvenuto del Sindaco, che ha colto il legame tra la città e gli organizzatori del congresso, ricordando la figura del card. Ugo Poletti, colui che approvò lo statuto dell’Associazione canonistica e che fu vescovo di Spoleto. L’introduzione ai lavori è stata data dal presidente dell’Associazione, Paolo Moneta, a cui è seguita la prolusione, affidata alla magistrale competenza del card. Urbano Navarrete. Il porporato della Chiesa si è soffermato su tre punti, tre elementi essenziali sui quali, ha affermato, si concentra tutto il discorso matrimonio e Rota nel tempo: l’analisi della configurazione essenziale dell’istituzione matrimonio, il contributo della Rota nello sviluppo della conoscenza del sacramento e, infine, il sistema di sistema giurisprudenziale secondo il quale la Rota ha consacrato la sua funzione. In tutta la sua relazione, il cardinale ha posto più volte l’accento sui due elementi essenziali che caratterizzano il matrimonio: occorre vedere la sua realtà naturale e, allo stesso tempo, saper cogliere l’elevazione a sacramento.