La Messa dei Patroni

DIOCESI. Prima assoluta della “Messa dei santi Florido e Amanzio” composta dal maestro Caraba

Il 6 novembre, per la prima volta, sono risuonate nella cattedrale le note della nuova Messa di Piero Caraba. Una messa per coro e orchestra composta per commissione del direttore del coro, il maestro Alessandro Bianconi, e del presidente, Eugenio Bruschi, per l’ottantesimo anniversario della schola cantorum “Anton Maria Abbatini”. Da ricordare che la schola cantorum fu voluta dal beato Carlo Liviero per qualificare il servizio liturgico nella basilica cattedrale e che fu mons. Rolando Magnani a renderne possibile la realizzazione. Il desiderio di avere una musica per il suo coro era stata espressa più volte da mons. Magnani e questo concerto, come ha detto il presidente Bruschi, segna una pagina importantissima: dopo due anni di preparazione, la Missa sanctorum Floridi et Amantii è stata presentata in prima esecuzione avanti ad un pubblico numeroso e attento. Musicalmente una sintesi fra antico e moderno, un supporto importante per la liturgia che, come espresso nel Concilio Vaticano II, deve essere volto alla partecipazione dei fedeli. Il maestro Caraba ha dichiarato che per il linguaggio musicale si è attenuto alla semplicità e alla ricerca di una caratterizzazione melodica che favorisse la comprensione del testo, senza cedere a soluzioni di avanguardia. Secondo le regole in vigore, la lingua è quella italiana, con eccezione del Kyrie e di alcune risposte in latino dell’assemblea. L’orchestra è costituita da un ensemble di otto strumenti: flauto, oboe, fagotto, primi e secondi violini, viole, violoncelli e contrabbasso. Nel coro, con la sua consueta formazione, due solisti previsti dalla composizione. Una composizione che invita, nel costante fluire della sua linea melodica e l’approfondimento espressivo in momenti liturgici particolari, come il “Santo” e altri, alla partecipazione dei fedeli alla celebrazione della messa, come indicato dal Concilio. Prima della messa è stato eseguito dall’orchestra il Grammelot Prelude del maestro Caraba. Il coro e l’orchestra hanno avuto il plauso sentito di tutti. Apprezzati il soprano Emanuela Agatoni e il tenore Stefano Zamponi quale solisti; impeccabile, come sempre, la direzione del maestro Alessandro Bianconi. Al termine dell’esecuzione, il vescovo mons. Domenico Cancian ha ringraziato il maestro Caraba per una musica così bella, che risponde a canoni di estetica semplici e profondi, e ha aggiunto che gli piacerebbe trovare tutto il popolo nella prossima festa dei Patroni della città.

AUTORE: Eleonora Rose